domenica 2 agosto 2020

Il significato del dialettale (napoletano, abruzzese, romano, toscano) zi' Pèppe o, univerbato, zipeppe ‘pitale’.




     Pochi saranno quelli che ignorano, almeno nel centro-meridione d’Italia, la definizione di  scherzosa espressione riservata alla locuzione in epigrafe, come viene  classificata in genere da chi se ne è occupato dal punto di vista linguistico, guardandosi bene, però, dal darne poi un’etimologia concreta e accettabile.

     Dopo aver individuato l’etimo di dialettale pep-ar-ola ‘asso di coppe’, proprio nel suo primordiale significato di ‘cavità, recipiente, vaso’ nel post precedente L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare[1], mi viene molto spontaneo collegare il personale Peppe della locuzione di cui si parla (sovrappostosi probabilmente al termine pepe)  a quella stessa radice per ‘vaso’, specializzatasi in questo caso ad indicare il pitale, vaso da notte, orinale, forse per influsso della voce familiare pipì.  Il fatto stesso che si riesca, in base al ragionamento fatto per pepar-ola, a risolvere quest’altro caso rimasto insoluto per tanto tempo, credo che abbia il valore di forte indizio, perlomeno, della bontà delle mie idee.  Come diceva Einstein, una teoria è tanto più valida, quanto più varie sono le cose che collega e quanto più semplici sono le sue premesse.

    Il problema, a questo punto, è rappresentato dallo zi' o zi-  iniziale che apparentemente equivale ad it. zio < gr. theĩ-os ‘zio’, sp. tio ‘zio’, radice che si è probabilmente incrociata con una variante di greco omerico dō ‘camera, casa’, inteso dagli antichi grammatici come forma accorciata di gr. dōma ’camera, casa’; ma quasi sicuramente esso era una forma avverbiale  che significava ‘a, verso (l’interno)’ come la particella enclitica greca de, -ze ‘a, verso’ richiamante il latino arcaico endo, indu ‘in’. 
 
    In toponomastica diverse sono le grotte del tipo Zia Maria, Zia Concetta, Zio Totò, ecc. i cui nomi credo che raramente possano riallacciarsi veramente a qualche persona reale.  Nel Veneto c’è anche un Buso (Buco) di Zio, nel bergamasco un altro Bus del Zio.  Nel nostro caso zi, zi- sarebbe, allora, altro nome tautologico per ‘pitale’, forse collegabile anche alla radice di gr. diá ‘attraverso’.

     La variante romanesca don Peppino[2] ‘pitale’ è probabile che richiami, nel primo nome, il suddetto gr. dōma ‘camera, casa’ o lo stesso lat. dom-u(m) ‘casa’.

        Una gentile lettrice di questo articolo postato su facebook, tale Paola Romano Di Peppe, che vive in Toscana a Foiano della Chiana, mi ha informato che in quel paese lo zipeppe indica lo scaldino per il letto; si tratta sempre di un recipiente (per il fuoco), per il quale è meno calzante, a mio avviso, una definizione scherzosa. Si riconferma, così, il significato generico di fondo di ‘cavità, coppa, contenitore, ecc.’.   



[1] Cfr il mio blog pietromaccallini.blogspot.com (agosto 2020)
[2] Cfr. Cortelazzo-Marcato, I dialetti italiani, UTET, Torino, 1998 sub voce zipeppe

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