domenica 24 gennaio 2021

Va' a ccàca!

 



   Incredibile! L’espressione volgare va’ a ccàca! ‘vai via, vai in malora!’ letter. ‘vai a cacare!’  detto in malo modo, all’origine non aveva questa carica oscèna.  Essa doveva essere la seguente, in latino: vade; age,age, (vade)! ‘vai; orsù vai!’.  L’imperativo ag-ĕ del verbo ag-ĕre ’fare, agire, spingere’ si sa che, anche ripetuto, fungeva da interiezione col significato di ‘orsù, suvvia, ebbene’.  Sicchè la frase dové essere pronunciata dal popolo più o meno così: va(de)  ag’-àghĕ!, o meglio v’ag’àghĕ, inteso, quindi, quando subentrarono i dialetti italiani come ‘va’ a ccàca’.  L’espressione presuppone la sua presenza già nel latino classico, in cui la lettera –g- di agĕ aveva suono velare non palatale.  Che non si tratta del verbo latino cac-are ’cacare’ ce lo dice non tanto la ritrazione dell’accento sulla prima sillaba -ca- (si può usare, in dialetto, anche la forma italianeggiante va’ a cacà), quanto il fatto che all’imperativo plurale si ha stabilmente la forma jàt’ a ccacà! ‘andate a cacare’ e non jat’a ccàca!.  Una forma latina dell’imperativo plurale, corrispondente a quella dell’impertivo singolare, sarebbe stata vadite; agite, agite, (vadite) ‘andate, orsù (andate)’ la quale  non si sarebbe prestata, però, alla confusione  col verbo lat. cac-are.

  A Trasacco-Aq nella Marsica la stessa espressione valeva, metaforicamente, ‘ vai via stupido’ o ‘vattene, perché  non servi a nulla’[1].  In altri articoli ho avuto modo di rintracciare parecchie parole greche  nei nostri dialetti marsicani, sicchè quello stupido o inetto, incapace dell’espressione trasaccana mi pare attestare l’incrocio con il gr. kak-ós ’cattivo’, il quale aveva anche il significato di ‘inetto, incapace, inadeguato’. 



[1] Cfr. Q. Lucarelli, Biabbà Q-Z, Grafiche Di Censo, Avezzano-AQ, 2003.

   


Nessun commento:

Posta un commento