lunedì 7 dicembre 2020

Calabrese bucatu ‘scintillante’

               

 

    E’ veramente strano questo aggettivo del dialetto di Reggio Calabria[1].  Molto difficilmente esso potrebbe avere a che fare con il bucato che in quella regione, e in tante altre, è chiamato al femminile vucàta, proprio come nel mio dialetto di Aielli-Aq e in quello di Trasacco-Aq ucàta o vëcàta[2]. Questo termine è presente persino in Catalogna nella forma bugada.  I linguisti lo derivano da un franco būk-ōn ‘immergere’[3], ted. bauch-en  che per la verità non ho trovato nei miei due vocabolari tedeschi ma che si ripresenta nello sp. buce-ar ’immergersi’, sp. buce-o ‘immersione’. Ho trovato, in tedesco, solo beuch-en ‘mettere nel ranno (Beuche), mettere in molle’ e bauch-en ‘gonfiare’, con tutt’altro significato, da Bauch ‘pancia’.  In inglese, comunque, si incontra un dialettale buck ‘lavare col ranno, fare il bucato’ dal dialettale buck ‘ranno, liscivia’, sosia del ted. Beuche testé citato.

    Resta comunque assodato, a mio avviso, che il calabr. bucatu ‘scintillante’ non sia della stessa famiglia di calabr. vucata ’bucato’.   Piuttosto bisogna pensare ad un ingl. bug il quale indica una ‘luce intermittente nei porti usata  per segnalazioni’.   Quindi anche nell’ingl. buck ‘lavare col ranno’ potrebbe notarsi la presenza, per incrocio, di questo bug il cui significato di fondo doveva essere quello di ‘luminosità, chiarezza, bianchezza’, e indicare la sbiancatura, insomma, dei panni lavati col ranno.

     Faccio notare, inoltre, che in inglese si incontra il composto fire-bug ’lucciola’ ma anche ‘incendiario’ oppure ‘tipo di insetto dei Pirrocoridi dalla livrea rossa di fuoco e nera’, cfr. gr. pyrrh-όs ‘rosso fuoco’.  Io suppongo che la componente bug, che normalmente significa ‘baco, insetto in genere’ in quanto spirito, essere animato, in questo caso abbia avuto, in origine, lo stesso valore di fire- ‘fuoco’, come anche nell’inglese americano lightning-bug ‘lucciola’, letter. ‘insetto(-bug) lampeggiante (lightning-)’.

    Una radice simile  a quella di ingl. bick-er ‘bisticciare’ ma anche ‘brillare, vacillare’, detto di luce.

   



[2]  Cfr. Q. Lucarelli, Biabbà Q-Z, Grafiche Di Censo, Avezzano-Aq, 2003.

 

[3] Cfr. G.Devoto,  Dizionario etimologico , Le monnier, Firenze 1968  e M.Cortelazzo-P. Zolli, DELI, Zanichelli Bologna, 2004.

 


 



    

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