Campana e campanello.
Come mai a Trasacco-Aq nella Marsica l’ugola viene chiamata cambanéjjë cioè ‘campanello’? Anche nel Vocabolario abruzzese di D. Bielli si
incontra campanèllë, di genere maschile, col significato, tra gli altri, di ‘ugola’.
Posso capire il significato di campanella
‘anello di metallo’, voce italiana e dialettale, in quanto la rotondità dell’anello potrebbe richiamare quella del labbro di una campana, ma il significato
di ‘escrescenza carnosa’, quale quella dell’ugola,
mi pare che non possa rientrare nel concetto di “campana”. Questa parola è fatta derivare, come è noto,
dalla supposta espressione del tardo latino vasa
campana, letteralmente ‘vasi
della Campania’, perché in quella regione, e precisamente a Nola, le campane
sarebbero state costruite per la prima volta: il che suona falso, data la
comprovata esistenza di questi strumenti già diversi secoli prima della venuta
di Cristo. Giustamente in tedesco l’ugola è detta Zapfen, termine che vale anche ‘cavicchio, turacciolo, perno,
tappo’ e che rimanda, quindi, ad un concetto di ‘escrescenza, zipolo, punta’ ma
non di ‘rotondità’.
A
mio parere l’espressione vasa campana è una tautologia in cui
il secondo elemento campana ha lo
stesso significato del primo, cioè ‘vasi’.
E lo desumo dal fatto che la radice camp- in diversi casi doveva indicare una cavità, uno spazio più o meno chiuso
come nell’it. campana nel senso di
gioco infantile che si svolge su una figura tracciata sul terreno e composta di
vari quadratini o rettangolini giustapposti , entro i
quali bisogna saltellare con un piede spingendo un sassolino senza uscire fuori
dalle caselle. In questo caso il termine campana doveva indicare all’inizio proprio queste caselle.
Il
termine architettonico campata indica lo spazio tra due
elementi portanti consecutivi di ponti, portici, ecc.
Come mai, allora, nei nostri dialetti la voce cambanèjjë ‘campanello’ significa anche ‘ugola’?
Quando ero ragazzo venivano chiamate campanelle
dei cerchietti di ferro appesi a fianco
delle porte di casa per potervi legare la cavezza degli animali da soma. Una
era anche accanto alla porta della mia vecchia casa. Siamo sempre nell’ambito del significato di
‘rotondità, cavità’ della radice della parola campana. Quasi certamente, quindi, il significato del comune strumento
sonoro chiamato campana, attinge
proprio a quello della sua radice e non deve affatto andarlo a mendicare in
Campania.
Come mai, allora, nei nostri dialetti la voce cambanèjjë ‘campanello’ significa anche
‘ugola’? Non si tratta di una parola
diversa dall’altra, anche se formalmente simile all’altra: gli è che, a mio
avviso, una campana che, come detto
prima, al suo interno appare come una cavità,
contemporaneamente, al suo esterno, essa appare come una protuberanza, concetto in cui rientrano quelli di ‘zipolo, punta,
appendice, ecc.’ tra i quali è possibile
comprendere anche quello di ‘ugola’ e persino quello di ‘escrescenza
rotondeggiante’, col quale si ritorna alla ‘rotondità’. Con questo voglio dire che non
dobbiamo farci ingannare dal significato unico o preponderante che una parola
assume in una lingua, perché certamente in altre lingue, o in fasi magari
preistoriche, quel significato poteva essere rovesciato; e questo era possibile
perché il significato di fondo di ogni radice era all’inizio uno solo, quello
genericissimo di ‘anima, spinta’ e
simili come ho detto in molti altri articoli.
Di conseguenza anche l’it. campanile è molto molto difficile
che sia nato col significato etimologico di ‘(torre) delle campane’ perché la
voce campana conteneva già dentro di
sé, come abbiamo visto, anche il significato di ‘protuberanza, punta, vetta’.
La voce geografica campanile ‘vetta (isolata)’ nelle Dolomiti, non è da
intendersi quindi come un campanile metaforico ma semplicemente
come ‘punta, vetta’ senza altre specificazioni.
L’it. ugola deriva dal lat. *uv-ul-a(m), diminutivo di lat. uv-a(m) ‘grappolo d’uva, grappolo(di altri frutti), grappolo di api (che pendono da un ramo), ugola’, ma non bisogna credere che ciò sia avvenuto perché l’escrescenza dell’ugola sia simile ad un chicco d’uva: il fatto è che l’uva stessa è una escrescenza o protuberanza e pertanto si potrebbe a ragione supporre che è addirittura il grappolo d’uva o l’uva stessa a prendere il nome dall’escrescenza dell’ugola. Ma la semplice verità è che ciascuno dei due nomi sfrutta contemporaneamente lo stesso concetto di “protuberanza” e che quindi non dipende dall’altro per la sua sussistenza.