Nel dialetto avezzanese[1] il significato della voce sciarappa è ‘invito, intimazione, ordine
perentorio che s’impartisce a persona non gradita, perché si allontani’ oppure ‘vino
di poco pregio’.
Ricordo che anche ad Aielli, quando ero ragazzo, c’era una persona
anziana che se veniva importunata era
solita rispondere sciarapp nau!, che non si sapeva bene cosa volesse
significare con precisione. Io allora
non conoscevo l’inglese: mio fratello, che lo conosceva, mi spiegò che l’espressione
corrispondeva all’ingl. shut up
now! ‘stai zitto, chiudi il becco ora!’. La consonante –t- in inglese è palatale
e quindi tutta la suddetta espressione suonava grosso modo sciadapp o sciarapp nau.
E’ evidente
che anche il primo significato dello sciarappa avezzanese si può
ricondurre all’espressione inglese shut up! ‘chiudi il becco!’. Si tratta certamente di un’espressione
riportata dalle molte persone emigrate negli Stati Uniti, e diffusasi tra noi.
Per il significato di ‘vino di poco pregio’ bisogna rifarsi al
napoletano e meridionale sciarappa ‘bevanda dolce’, dall’arabo sciarab
‘bevanda, vino, caffè’ ed anche ‘sciroppo’.
Sempre ad Avezzano la sciarappa indica anche la pianta che
in italiano è chiamata scialappa o gialabba, pianta purgativa originaria
dal Messico, il cui nome richiama la città messicana di Jalapa. Gli incroci sono
sempre dietro l’angolo!
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