domenica 13 febbraio 2022

Scheletro nell’armadio.

 


 

    Tutti conosciamo il significato della locuzione in epigrafe, usata per indicare una notizia di disdicevole o vergognosa per qualcuno, tenuta perciò ben nascosta, in modo che nessuno ne venga a conoscenza.

    Colpisce subito il fatto che questa idea venga espressa in questo modo figurato così particolare: difficilmente uno la inventerebbe se non vi fosse indotto in qualche modo.

    Il bello è che l’espressione ricorre non solo in italiano ma anche in francese, nella forma avoir un skelette dans le placard ’avere uno scheletro nell’armadio’ , nonché in inglese nella forma to have a skeleton in the cupboard ’avere uno scheletro nella credenza’  o to have a skeleton  in the closet ‘ avere uno scheletro nell’armadio’.  

     A parte gli episodi storici francesi (citati da qualcuno) che potrebbero aver dato il via al significato figurato che sappiamo, l’espressione deve essersi originata molto tempo prima a causa di un incrocio con fr. squelette o ingl. skeleton di una voce dialettale come *skelt ‘riparo, scaffale’ simile all’ingl. shelf ‘scaffale, ripiano’ (da un precedente *skelf ); la voce dialettale del resto può essere alla base dell’ingl. shelt-er ‘riparo, ricovero, rifugio’, anch’essa procedente da uno *skelt- quasi uguale alla radice di ingl. skelet-on ‘scheletro’, termine proveniente dal greco skélet-on ‘scheletro’ .

    Concludendo, si può a ragione affermare che dietro l’ingl. skelet-on  ‘scheletro’ o il fr. squelette ’scheletro’ ci poteva essere un termine che significava ‘scaffale’, elemento, appunto, di un armadio.    

    

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