mercoledì 9 giugno 2021

Carnefice

 

 


 

Mai e poi mai crederò che il lat. carni-fic-e(m) ‘carnefice, boia’ si sia originato per indicare chi ‘riduce in pezzi di carne, in polpette’ qualcuno, come vuole l’etimo della parola che in effetti sembra indiscutibile: il primo elemento carni- non sarebbe altro che la radice di lat. carn-e(m) ‘carne’ e il secondo elemento- fic-e(m) sarebbe variante della radice di lat. fac-ĕre ‘fare’.  Il significato del verbo quindi sarebbe proprio ‘fare polpette’ dato anche che lat. carn-e(m) ‘carne’ contiene la radice del verbo gr. keír-ein ‘tagliare, recidere, rodere’. 

    Ma il verbo lat. carni-fic-are in Livio significa ‘decapitare’, il che mi induce a pensare che l’elemento carni-, lungi dall’indicare le polpette di cui sopra, deve essersi senz’altro incrociato con il gr. kárēn-on, káran ‘testa, capo’, ampliamenti di gr. kára ‘testa, capo’. Quindi il verbo dovette significare proprio ‘tagliare la testa, decapitare’ e il sostantivo carni-fic-e(m) indicò il ‘boia’, l’esecutore di pene capitali in genere, anche se poi naturalmente il significato si estese a comprendere le torture ed altro.

    All’origine molto probabilmente  il termine indicava semplicemente colui che taglia, uccide (senza ridurre in polpette!)’ e forse l’elemento fic-e(m) aveva qualcosa a che fare con la radice del verbo lat. fig-ĕre ‘configgere’ e forse genericamente ‘uccidere’, ripetendo tautologicamente il significato del primo elemento carni-

Povero carnefice, calunniato dagli etimologi e dagli altri! Egli non era certamente una persona sadicamente ossessionata dalla voglia di ridurre in polpette le persone. Fu proprio questa supposta allusione ai pezzi di carne a farne un crudele e sadico  uccisore.



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