giovedì 18 marzo 2021

Fonte Canala.

 


 

    La fonte Canala si trova a mezza costa nel versante orientale del monte san Pietro ad Aielli.  Qualche centinaio di metri più in là si incontra la fonte Canal-ìcchia, in territorio di Cerchio però. Le due fonti sono munite di fontanile e hanno, mi pare, la stessa portata d’acqua; anzi, in estate inoltrata l’acqua di Canala scompare, mentre quella di Canal-icchia persiste: quindi il nome ci inganna col suo presunto diminutivo. Un’altra fonte, sempre ad Aielli, porta il nome di Lë cannèllë (Le cannelle, plurale: la –a- del singolare nel dialetto aiellese non si oscura nel suono indistinto di –ë-). 

   Abbastanza numerose sono le fonti di questo nome nella Marsica e altrove, credo, come fonte Canale a Collelongo e la fonte Candelecchia a Trasacco dove esiste anche una chiesa di tal nome nei pressi. E’ chiaro che il fumo delle candele accese nel santuario ha facilitato l’italianizzazione in Candelecchia dell’originario e dialettale Cannelécchia.  Una fonte Candelecchia scorre anche a Fano Adriano-Te. a ridosso del Gran Sasso. Un rio Can-aglia segna il confine tra l’Emilia-Romagna e la Toscana.  A non parlare dei diversi fiumi Cane, Canedo, ecc in Colombia e probabilmente nel resto dell’America latina.

    Ammesso che parte di questi idronimi italiani siano dovuti alla radice di lat. can-al-e(m) e che essi talora derivano dalla cannula, rubinetto da cui vengono fatti sgorgare, resta sempre il fatto, grosso come una montagna a mio parere, che rarissimamente si ha un minimo sentore del nome che queste fonti dovevano pur avere prima dell’inserimento di queste cannule. 

     Come lectio difficilior io preferisco di legare la gran parte di questi idronimi alla parola somala ganale ‘fiume’ che evidentemente si diffuse da noi moltissimo tempo prima che arrivassere i cosiddetti Indoeuropei.

  

  

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