mercoledì 3 marzo 2021

Riflessione su alcune voci usate per i defunti

 

            

 

   È comune l’uso della voce povero e della voce fu per indicare una persona deceduta: il povero Mattia, Il fu Mattia Pascal. Con povero si esprimerebbe anche una certa compassione per il defunto, mentre fu sarebbe il passato remoto del verbo essere, e indicherebbe il fatto che una persona è esistita in passato e che ora non c’è più.

    Ma stamattina al letto, riflettendoci sopra, mi è balenata all’improvviso, con molta sorpresa, quella che ritengo la spiegazione giusta.  Di povero ho trattato anche altre volte nel mio blog[1] di Meditazioni Linguistiche, ma trascurando l’uso di cui sopra.   Per me il lat. pau-per-e(m)  ‘povero’ è composto da due radici tautologiche, pau- e -per di cui la prima è quella di lat. pau-c-u(m) ‘poco’, gr. paú-ein ‘smettere, cessare, venir meno’; la seconda la accosterei a quella di lat. parc-ĕre ‘trattenere, risparmiare’ (per maggiore chiarezza si veda l’articolo citato). 

    Ora, credo senz’altro di dovere interpretare l’aggettivo povero riferito al defunto come, appunto, ‘uno che manca, mancante’. Insomma il significato originario di lat. pau-per-em ‘povero’, che è quello di ‘manchevole, mancante’, va a pennello per il significato di ‘defunto, morto’ senza altra connotazione di significato.  I linguisti non possono arrivare a questo significato perché restano impigliati, a mio avviso, nella spiegazione di –per come forma del verbo lat. par-ĕre ‘produrre’ e quindi  intendono l’aggettivo povero come ’che produce poco’.

     Anche per il fu ‘defunto’, francese feu 'defunto, ho i miei buoni dubbi. A mio parere non si tratta del passato remoto del verbo essere ma di una forma originaria simile a quella dell’ingl. few ‘pochi’ (cfr. ant. alto ted. foh, fo ‘poco, piccolo’), sempre connessa con la radice di gr. paú-ein ‘cessare, smettere, venir meno’.

      Ultima osservazione. L’ingl. late ‘tardivo,ultimo’ significa anche ‘fu, defunto’. In questo significato credo che esso abbia a che fare con l’ant. ingl. laet-an che significa ‘lasciare, permettere’ da cui si sarà sviluppato anche il significato di ‘cedere, venir meno’ e quindi di ‘deceduto’.  Per me tutto fila liscio come olio.

 



[1] Cfr. l’articolo Un’altra espressione aiellese- abruzzese []  presente nel mio blog (21 dic.2019).

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