domenica 26 luglio 2009

Località Santa Monica o Li Cantoni

Pochi giorni fa l’amico Fiorenzo Amiconi di Cerchio mi ha telefonato per avvertirmi che nella suddetta località, a poca distanza dal paese, era stata ritrovata una non meglio identificata iscrizione con dedica ad Ercole, nome al quale avevo collegato quello dello stesso toponimo Cerchio come scrivo nell’articolo che ho inserito nel libro Meditazioni Linguistiche, pubblicato nel 2007, e che riporto qui nel post seguente . In esso suppongo inoltre che il nome in questione indicasse originariamente una divinità del Sole. Ora, riflettendo sul toponimo Santa Monica ho, con rapida mossa, intravista la possibilità che un eventuale culto, con relativo tempio o sacello, di divinità solare in quel luogo poteva anche giustificare la presenza nelle immediate vicinanze di un culto parallelo d’una divinità della Luna, chiamata con quel nome. Infatti da Atene ci viene un nome simile di una divinità lunare , Mounichia . Ma c’è di più. Se si cerca in Internet, si incontrano siti che parlano di Santa Monica, la nota santa cristiana madre di Sant’Agostino d’Ippona, la cui storia e le cui funzioni vanno però a sovrapporsi su quelle di divinità precristiane. La Santa infatti viene invocata da chi cerca di avere notizie di persone partite da molto tempo e mai più tornate: se l’invocazione ad essa diretta nel cuore della notte (il tempo appartenente alla Luna) la si fa nei trivi o quadrivi si è più sicuri di ottenere una risposta analizzando anche il comportamento, la direzione di qualche essere vivente che si trovasse a passare in quel momento. Come non ricordare allora il nome di Trivia , uno degli appellativi di Diana, divinità della luna, venerata appunto nei trivi?
Trascurando per ora la spiegazione del toponimo Li Cantoni e in attesa che la sovrintendeza di Chieti dia maggiori e più sicure notizie sul ritrovamento e sugli scavi che mi pare siano stati avviati, ho voluto azzardare questa ipotesi anche per mostrare, quando le cose si saranno eventualmente chiarite, la validità o meno del mio metodo di indagine linguistica. E’ una grossa sfida che affronto ben volentieri, anche se non nego che ci si potrebbero rimettere le penne almeno relativamente a questo singolo caso.


Purtroppo gli scavi condotti dalla sovrintendenza di Chieti non hanno, stranamente, evidenziato alcunchè di importante.  Ed io, per quanto amareggiato, conservo però intatte le penne!

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