giovedì 8 gennaio 2015

"Nubere alicui" (prendere il velo per qlc.,sposare qlc.)



      Da molto tempo mi dicevo che la spiegazione che comunemente si dà dell’espressione latina in epigrafe non doveva essere quella giusta.  Infatti l’espressione si usava, sebbene raramente, anche per l’uomo che certamente non prendeva il velo per gli sponsali e pertanto, almeno come ipotesi d’avvio, si poteva sostenere che questo suo impiego anche relativamente all’uomo non era dovuto per forza ad un uso estensivo del verbo riservato all’inizio esclusivamente alla donna.  Si deve pensare che l’uso di velarsi da parte della donna si sia generato invece, come è avvenuto in tanti altri casi, a causa di un incrocio della radice di lat. nubes ‘nuvola’ con quella che indicava inizialmente solo il congiungersi (cfr. lat. co-nub-ium ‘matrimonio’) nel vincolo matrimoniale dell’uomo e della donna, col favore di altro termine simile per ‘fanciulla, vergine,’ il quale contribuì al restringimento del significato generico di ‘sposarsi’ a quello di ‘prendersi un uomo’ da parte della donna. Ne è in qualche modo una prova il gr. nýmphe ‘sposa, figlia, fanciulla, nuora’ il cui significato originario, a mio parere, era quello di ‘ninfa’, giovane divinità che rappresentava, con diverse denominazioni, i vari aspetti della Natura. Il gr. nympheuo significa ‘mi sposo’ usato indifferentemente per donne e uomini. Stranamente, ma non tanto, il gr. nymphiáo significa ‘infurio’, come conseguenza, pensavano i Greci, di un’azione esercitata appunto dalle ninfe nell’animo e nella mente di un ‘invasato’.  E’ da credere, invece, che questo ‘furore’ non fosse altro che la ‘forza, impeto, turgore, orgasmo’ proprio della Natura nei suoi vari aspetti, forza che si poteva concretizzare, oltre che nel concetto di ‘furia’ anche in qualche vegetale come la nympháia ‘ninfea’, pianta acquatica.  La ‘tensione’, dunque, espressa dalla base di questa radice, poteva tramutarsi nel concetto di ‘afferrare, prendere’ come, secondo me, avviene anche nel primo componente del termine tautologico nymphó-leptos ‘invasato, infuriato’, letter. ‘preso  dalle ninfe’, le quali, poverette, non c’entravano nulla, ma erano semmai anch’esse “prese, agitate”  dalla forza della Natura, in quanto ‘esseri viventi’.  In greco moderno, il quale può essere la spia di una forma parallela e contemporanea a quella classica di nýmphe ed essere quindi non necessariamente una sua evoluzione, si ha in effetti nýphe ‘sposa, nuora’ con l’assenza della nasale e avvicinamento al lat. nubes ‘nube, velo’: sarebbe quindi stato inevitabile che la ‘sposa’ si coprisse col velo nel rito nuziale!  L’idea di ‘nube’, diversamente da quanto si pensa, non scaturisce da una precedente idea di ‘copertura’, ma da quella più profonda e pregnante di ‘agitazione, eccitazione, movimento’ propria di ogni cosa sottile che ‘si agita e muove’ come la polvere o il fumo. I termini spagnoli novia ‘fidanzata, sposa’, novio ‘fidanzato, sposo’ mi sembrano della partita e fanno nascere il sospetto che la radice indicasse lo stretto legame tra due persone ‘fidanzati, sposi, nuore, ecc.’. L’azione di ‘prendere’, che abbiamo posto dietro queste radici, è prossima a quella di ‘toccare, attingere’ sì da poter sviluppare l’idea della vicinanza, attiguità e connessione tra due entità. Anche il ted. neb-en ‘vicino, presso’ ce lo fa credere.  

A questo punto io avvicinerei la radice di lat. nub-ere a quella di ingl. nab ‘acciuffare, raggiungere’ in riferimento alla semplice azione di ‘prendersi’ una donna (o un uomo) per sposarla, come secondo me è confermato dal succitato termine tautologico nymphó-leptos se non si vuole prestar fede a oronimi come Monte Nuvola (nella zona di Negrar, Veneto) in cui la ‘nuvola’ prende la forma di un ‘monte’, perché ha ceduto la sua ‘forza’ all’elevamento, lo slancio verso l’alto.  Forza che ritroviamo tutta nel lat. nimbus ‘ nuvola burrascosa, acquazzone, vento tempestoso, aureola’ e nell’ingl. numb, be-numb ‘intorpidire’ dal significato originario di part. pass. ‘tolto via, privato (di sensibilità)’, lo stesso quindi del precedente nab ‘acciuffare’, ingl. nimble ‘agile, svelto’ (da collegare, insieme con numb, ad a. inglese nim-an ‘prendere’, a. ted. nem-an ‘prendere’), termini che combaciano con il primo componente di nymphó-leptos .  E’ superfluo notare che il secondo componente si ritrova in gr. epi-lepsía ‘attacco, accesso, epilessia’.