Premetto che l’analisi etimologica dei
toponimi è sempre piuttosto aleatoria rispetto a quella lessicale, dato che
essi costituiscono di per sé nomi senza un significato, tranne quello che noi loro attribuiamo.
Ora, partendo dalla radice bell-, bill-, pill-, di cui ho parlato negli articoli precdenti si può, a
mio parere, indicare un etimo probabilmente vero
del nome del paese di Piglio-Fr,
situato su uno sperone del monte
Scalambra. Nel Dizionario di toponomastica[1] si riporta l’ipotesi del linguista G. Pardi
secondo cui il toponimo sarebbe derivato
dal lat. pilleus o pilleum ‘pileo, berretto di feltro
semiovale o conico’ attraverso una metafora geomorfica «essendo un rialto tra due monti».
L’altra ipotesi di W. Schulze vuole che il nome sia facilmente riconducibile all’antico antroponimo lat. Pilius.
Questi linguisti, come spesso avviene, volgono lo sguardo a qualcosa che
non concerne la natura stessa del luogo su cui sorge il paese: il berretto
conico o l’antroponimo ad hoc. Ma in
questo caso mi pare che cada a fagiuolo
il significato della detta radice bill-,
pell-,pill-. ecc. che vale proprio ’punta, promontorio, sperone’, cioè la
propaggine che si diparte dal monte
Scalambra, su cui è appollaiato Piglio. Anche
qui il nome indica direttamente la natura del suolo del paese, senza che
si ricorra a metafore geomorfiche o all’antico antroponimo. Anzi, sono convinto che il lat. pilleum o pilleus possa
trarre la specializzazione di ‘(berretto) a punta’ dall’idea di cima, punta, protuberanza della
radice in questione. Pertanto dò alla probabilità dell’antroponimo Pilius
solo 1 o 2 punti percentuali. Che la mia ipotesi sia giusta può
confermarlo anche il primo nome del monte Pila Rocca a sud del paese. La forma iniziale del nome Piglio poteva essere anche semplicemente
*Pil-um , diventato in dialetto prima Pije, con la normale palatalizzazione
della –l- , e poi Piglio, allineato con i nomi italiani in –glio, come it. figlio,
coniglio,
artiglio e lo stesso it. piglio.
Sempre nel Dizionario di toponomastica vengono dati sostanzialmente gli stessi
etimi per il paese di Pèglio-Ps fatto derivare dal personale latino Pilius o Pellius o dal
lat.pil(l)eus ‘elmo’, come metafora
geomorfica. Il colle su cui sorge il paese non merita nemmeno uno sguardo da
questi esimi linguisti. Anche l’idea di colle a mio parere rientra
in quella sovraordinata di protuberanza espressa anche dalla radice pill-, pell-, ecc., come abbiamo già visto. Sempre nello stesso Dizionario si incontra un altro Pèglio-Co
come pure Pèio-Tn per i quali si
ripropongono i soliti personali latini o celtici. Mentre bisognerebbe accostare la forma Pèio al
secondo membro di it. male-ppeggio col valore di ‘punta,
promontorio, sperone, monte, ecc.’. E in effetti è molto strano che non si
faccia alcun cenno al fatto che Pèglio di
Como sorge alle pendici del monte Pelo, da cui sarà derivato quasi
certamente il nome del paese!
Io credo che questi linguisti sono convinti che il lat. bi-dent-em ‘bidente’ sia nato con il
latino stesso, mediante la particella bi-
(due, doppio) e non pensano nemmeno lontanamente alla sua precedente
derivazione da una forma bil(l), bili.
Questo è il motivo per cui danno degli etimi, in questi casi, secondo me
completamente ipotetici, al 98-99 per cento.
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