Fra poco arriverà tra noi il buran, vento delle steppe russe
portatore di bassissime temperature e di neve.
La forma burjan è meno
corretta. Il termine richiama la parola
turco-russa buraan ‘vento molto
forte’. Esso deve avere a che fare con la radice di ant. slavo burja ‘tempesta, procella’ nonché con la
bora, noto vento triestino. Ma non va dimenticato nemmeno il gr. boré-as ‘borea,tramontana, vento di
nord-est’, lat. bore-as dello stesso
significato e l’it. burr-asca. E la parola italiana boria dove la mettiamo? Anch’essa a mio avviso scaturisce dalla stessa radice,
nel significato di ‘aria (d’importanza)’ propria dell’espressione darsi delle arie. Ma esiste in italiano, proveniente dai
dialetti, anche la buriana
‘temporale’ e ‘chiasso, trambusto, scompiglio’.
Secondo me non vuol dire molto il fatto che questa parola è attestata
piuttosto tardi (1797): essa poteva aver vivacchiato per secoli all’ombra di qualche
dialetto poco noto.
Dai precedenti esempi si può
derivare che il significato di fondo della radice in questione doveva essere
quello di ‘agitare, agitarsi, muoversi, spingere, fare forza, vivere’, che è il
significato iniziale di tutte le radici: questo è un assunto della mia
linguistica. Interessanti sono in
proposito alcune voci abruzzesi[1]
come vurë o vurrë ‘borea, tramontana’, ma anche
‘forza, vigore (della terra)’.
Quest’ultimo significato è dunque
quello iniziale della radice di cui abbiamo parlato. I vari significati che la radice,
specializzandosi, assume nel corso di migliaia di anni possono a loro volta
incrociarsi tra loro e dar vita ad un termine composto da più significati come
il russo-turco bur-aan che contiene il
valore non solo di ‘vento’ ma anche di ‘forte’: i due concetti rientrano in
quelli iniziali. Infatti, sempre nel Vocabolario abruzzese citato, la voce vurrë significa ‘vivace’ che
sostanzialmente equivale a ‘forte’. Sempre nel vocab. del Bielli si incontra vurrià 'frullare',significato che esprime tutta la violenza vorticosa della radice in questione e che non deve essere diversa da quella di lat. vir-u(m) ' uomo (forte)'.
I significati ruotanti intorno
all’idea di “forza” delle voci abruzzesi, che hanno in comune la radice con
quella di “borea, bora”, attestano che la parola “bora” esisteva tra noi già
prima che essa ci arrivasse dal greco boré-as,
come ho mostrato per altri termini. Quindi bisogna ridimensionare di molto, a
mio parere, l’apporto di parole greche provenienti, molto più tardi, dall’area magno-greca.
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