A prima vista la parola in epigrafe
appare di sapore e di forma greca, ma il bello è che essa non esiste nel greco
antico; compare in quello moderno ma proveniente dall’italiano “arcipelago”
(1815), il quale è la sorgente di irradiazione della parola nelle altre lingue
europee. Ed è strano che la sua più
antica occorrenza nella nostra lingua non vada oltre l’inizio
dell’Ottocento. Io non credo affatto,
come la vulgata dei linguisti vuole, che il termine sia il risultato di una un po’
troppo libera lettura dell’espressione greca Aigaĩon pélagos ‘mare Egeo’ trasformata in arkhi-pélagos. Il mare Egeo è pieno di isole e pertanto si sarebbe
sviluppato il significato di ‘gruppo di isole, arcipelago’ benchè il
significato letterale indichi solo un ‘mare (-pélagos) principale (arkhi-)’.
Questo arkhi-, presente in molte
parole greche, è giunto fino a noi nella forma arci- indicante superiorità, preminenza, se premesso ad un sostantivo
come nel termine arci-prete oppure
indicante qualità superlativa se premesso ad un aggettivo, come in arci-ricco.
In latino il termine arcipelago
non esisteva perché esso poteva essere sostituito, come avviene tuttora, forse,
in diverse lingue extraeuropee, dal plurale di insula ‘isola’, cioè insulae
seguito o meno dall’aggettivo indefinito nonnullae
‘alcune’ o aliquot ’alcune’ oppure dal
nome proprio dell’arcipelago. E allora
come si risolve il rebus?
E’ un fatto che moltissime parole di tipo greco sono rimaste nei
dialetti, come ho mostrato in diversi articoli del mio blog. A mio avviso qui si tratterebbe di una parola
composta che ha attraversato, all’ombra di qualche oscura parlata, tutta la latinità
approdando in qualche dialetto e venendo alla luce in italiano solo nel 1815,
secondo il dizionario di De Mauro. A
mio parere i due membri del termine dovevano essere, nelle loro lontanissime
origini, tautologici ed indicare
genericamente le ‘isole’, in quanto alture
elevantisi sul mare. Infatti la radice
del primo membro doveva essere quella del lat. arc-e(m) ‘rocca, cittadella, altura’ che si riscontra in diversi
toponimi come il monte Arci nel Campidano in Sardegna. Anche il secondo membro trova riscontro nel
nome di qualche altura come il monte Pelago nei pressi di Ancona e nelle
Alpi Marittime. Oltre a ciò un’isola Arki i trova nell’Egeo vicino la più nota Patmos di fronte alla
costa turca, e un’isola Pélagos, altrimenti nota come Kyra Panagía, è una delle isole Sporadi
settentionali. A non parlare delle isole di Pelagosa o isole Pelagose che
formano un piccolo arcipelago croato nell’Adriatico, a nord delle isole
Tremiti e delle isole Pelagie tra Malta e la Tunisia. Sotto l’influenza del significato greco e latino di pelago, cioè ‘mare’,
il composto finì necessariamente per significare, in un primo momento ‘mare di
isole (Arkhi-) e poi ‘mare
principale’ secondo i significati dei rispettivi membri del termine nella
lingua greca storica.
Ci sarebbe da dire ancora qualcosa sulla radice di pélagos
‘mare’, ma mi fermo qui.
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