Non è affatto escluso che la
presunta ora tratta dall’espressione contr-ora fosse all’origine il normale suffisso delle parole uscenti in –ura
come cal-ura, alt-ura,
pian-ura, ecc. In calabrese infatti la detta locuzione suona cuntr-ura ‘controra’, e c’è in effetti qualche indizio a favore di questa
ipotesi: con controra non indichiamo esattamente
un’ora, ma tre o quattro ore caldissime del pomeriggio estivo invitanti e
favorevoli, semmai, alla siesta e al sonno e non, con definizione piuttosto cerebrale,
suggerita dal significato letterale di superficie ‘ora contraria all’attività e al lavoro’.
C’è da supporre, quindi, alla base un solo termine del tipo di cal-ura o dell’obsoleto cald-ura, termine la cui radice
è quella indicata nel post precedente, presente nel lat. cand-ēre ‘essere ardente, incandescente’.
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