giovedì 18 luglio 2019

La serpa currë currë



C'è qualcuno che ricorda cosa significasse in passato ad Aielli "la serpa currë currë"? Io la sentii da ragazzo questa espressione ma non me ne rammento il significato. Nel dialetto avezzanese[1] essa significa 'abbondante urina che si sparge nel terreno compatto e che quindi avanza a zig-zag come usa fare il serpente'. Nel vocabolario abruzzese di Domenico Bielli "currë currë" significa, per celia, 'diarrea', ma anche 'impiccione, faccendone'. Ora è chiaro che il significato iniziale di tutta la locuzione doveva essere quello di qualcosa che 'procede più o meno lentamente, anche se la dia-rrea di solito è veloce; letteralmente però il suo etimo greco indica un 'procedere, scorrere attraverso (dià-), trasudare' senza altre determinazioni. Alcuni vocabolari ne danno l' etimo errato di 'scorrere velocemente o abbondantemente'. Il significato di 'impiccione, faccendone' sarà derivato da un senso antecedente, volto in negativo, di 'accorrere (per aiutare), interessarsi a qualcosa o qualcuno', incrociatosi, magari, col lat. cur-are ‘curare, amministrare, occuparsi’. La "serpa" corrisponde all'it. serpe, serpente, e questo fatto ha prodotto l'idea aggiuntiva del 'procedere serpeggiando'. Il serpeggiare , però,è una specializzazione di un primitivo significato, attestato in lingue ariane, di 'strisciare (procedere strisciando)' non necessariamente a zig-zag come fa il serpente. Il significato iniziale, che sta dietro l'espressione "currë currë" del Bielli e quella di Avezzano, così specializzata, è il semplice 'scorrere'. Non ci inganni l'it. "correre", che possiede in più la velocità nel procedere: il lat. per-curr-ere 'percorrere' dice, a chi sa aguzzare l’ingegno, che il movimento espresso da lat. curr-ere 'correre' inizialmente non era specializzato nel senso della velocità: si può infatti percorrere uno spazio lentamente o velocemente, a proprio piacimento. Et voila!

Tonino Maccallini, detto 'i rusce (il rosso)', vecchio pastore che si avvicina ai 90 anni di età, stasera mi ha gentilmente informato che con l'espressione "serpa currë currë" ad Aielli si indicava il  'fuoruscire del vino dalla botte' quando si apriva la  cannella per prelevarne un po'. Siamo quindi sempre nell'ambito del concetto generale e generico di "scorrere", come ho fatto notare prima. Questo della "serpa currë currë" è un caso da manuale e conferma, come vado sostenendo da molti anni, che dietro i vari e a volte diversissimi significati specifici che una parola o una locuzione possono di volta in volta, di dialetto in dialetto assumere, ce n'è sempre uno molto generico che li comprende tutti, fino ad arrivare a quello originario di "forza, spinta, anima, vita, ecc.".

    Va da sé che espressioni come la serpa currë currë possono a volte acquisire, in qualche dialetto, il valore aggiunto di espressioni scherzose senza che originariamente fossero tali, quando, ad esempio, la voce serpa non indicava il ‘serpente’, ma il semplice ‘strisciare, scorrere’.




[1] Cfr. Buzzelli-Pitoni, Vocabolario del dialetto avezzanese,(senza indicazione dell’editore),Avezzano-Aq,  2002.

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