giovedì 26 marzo 2020

Strascico di riflessioni sulla incredibe derivazione di it. ghiacciolo dal lat. gladiol-u(m) 'spada,piccola spada, pugnale'.


La derivazione di it. ghiacciolo dal lat. gladiol-u(m) 'piccola spada' (dal lat. gladi-u(m) 'spada') di cui ho parlato nell'articolo precedente "La candela, con la sua luce tremula e fioca..."  è proprio da manuale. Bisogna precisare, inoltre, che anche il fiore chiamato giaggiolo o gladiolo, non ha dovuto attendere l'italiano per il suo significato, perchè già in latino gladi-ol-u(m) significava tra l'altro 'giaggiolo' oppure 'foglia ensiforme', cioè a forma di spada. Ma la incontrovertibile contemporanea derivazione di it. ghiacciolo dallo stesso gladi-ol-u(m) è, purtroppo, completamente ignota ai linguisti, che dormendo profondamente sui proverbiali sette cuscini, non hanno mai nemmeno supposto la possibilità di una cosa del genere, data la presenza allettante  e vistosa della parola "ghiaccio", da cui sarebbe evidente la derivazione di ghiacci-olo. Eppure la parola ghiaggiuolo 'giaggiolo' del vocabolario della Crusca avrebbe potuto suggerire che anche il ghiacciolo (che assomiglia quasi alla perfezione ad un pugnale o piccola spada) avrebbe potuto essere inteso come prodotto del termine lat. gladi-ol-u(m) 'pugnale, piccola spada' allo stesso modo in cui il fiore del giaggiolo (a dire il vero meno simile del ghiacciolo al un pugnale) trasse il suo nome, già in latino, da gladi-ol-u(m). Il passaggio, quindi, da un probabilissimo it. *ghiaggiuolo 'ghiacciolo' dei primi tempi  alla voce italiana ghiacciolo sarebbe stato quindi inevitabile data appunto la presenza calamitante di it. ghiaccio. E non importa se nel latino che noi conosciamo non è registrato un gladi-ol-u(m) 'ghiacciolo', perchè nel latino parlato poteva succedere di tutto, compreso l'uso di gladi-ol-u(m) per 'ghiacciolo', come è in effetti avvenuto, in base anche alla considerazione che la derivazione da gladi-ol-u(m) è più diretta, concreta e appropriata che non quella che fa risalire il ghiacciolo al termine ghiaccio, molto meno calzante rispetto all'altro: il fatto, insomma,  che una punta, uno  stecco, un bastoncino siano composti di ghiaccio piuttosto che di legno, di ferro o altro non scalfisce in nessun modo la natura essenziale della loro identità di oggetti appuntiti.

Io non voglio infierire sui linguisti, perchè in verità tutto il patatrac sta a monte delle singole derivazioni, in un loro atteggiamento erroneo rispetto alla lingua: essi credono che il gladi u(m) (o gladi-ol-um), ad esempio, sia sostanzialmente nato per indicare la "spada" e non il "ghiacciolo" mentre è assolutamente necessario e vitale per la linguistica essere convinti che non si può affatto pensare che tutti i significati attribuibili al latino gladi-u(m) o gladi-ol-u(m) derivino da questi due termini nati proprio per indicare la 'spada' o il 'pugnale', mentre potrebbe essere l'esatto contrario perchè il significato di 'spada' o ''pugnale' è una specializzazione di un significato inizialmente molto più generico, che ne comprendeva molti altri come 'punta, cavicchio, piolo, pertica, trave, protuberanza, aggetto, bernoccolo, ecc. ' e quindi potrebbe anche darsi che la primogenitura di quel termine gladi-u(m) appartenesse a uno qualsiasi dei significati sopra elencati o, meglio, a nessuno di essi. E' certamente questa forma mentis, propria della stragrande maggioranza dei linguisti, a generare tutti gli irreparabili guasti di cui vado parlando. E' tassativo: bisogna cambiare questo atteggiamento per poter risolvere con una certa facilità e senso della realtà molti fatti linguistici. Credo di essermi spiegato: non si può più credere che il lat. gladi-u(m)gladi-ol-u(m) 'spada' sia antecedente al lat.gladi-ol-u(m) 'giaggiolo' perchè il significato di fondo del termine non era nè 'spada' nè 'giaggiolo', ma uno molto più generico di essi.
Effettivamente l'equivalenza lat. gladi-ol-u(m) 'spada, pugnale' = it. ghiacci-olo< lat. gladi-ol-u(m) è, come dicevo all'inizio, da manuale, perchè incredibile, stupenda e inoppugnabile. Tutti gli studenti, dalle superiori in su, dovrebbero esserne messi a conoscenza, con l'aiuto degli insegnanti, se si vuole che essi comincino a capire veramente qualcosa della meravigliosa Lingua, incredibilmente versicolore!


 Speriamo che la dea Fortuna mi aiuti in questa operazione.

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