venerdì 1 maggio 2020

La subbia.





    Quando ero ragazzino passavo felice delle ore ad osservare un calzolaio al lavoro vicino a casa.   Nel nostro dialetto di Aielli-Aq, come in tanti altri (visto che il termine ricorre, sebbene raramente, anche in italiano), la subbia corrisponde all’it. lesina, forse di origine germanica.  Ma a Trasacco-Aq[1] indicava, oltre alla lesina, un punteruolo (come in italiano) a punta piramidale o quadrata, usato anche dai calzolai.  

   Si sa che i linguisti derivano questa voce dal latino su-bul-a(m) ‘lesina’, dal verbo lat. su-ĕre ‘cucire’.  Ora, questa derivazione potrebbe calzare per il significato di ‘lesina’, strumento per forare e cucire il cuoio,  ma sarebbe un po’ forzata per indicare la subbia, punteruolo usato in genere per sgrossare le pietre.  Si dirà che ciò si è verificato per estensione partendo dal significato particolare di ‘lesina’, vista la sua somiglianza con un punteruolo

   Io penso, invece, che il termine su-bul-a(m) non presupponga direttamente il verbo lat. su-ĕre ‘cucire’ ma che abbia molto da spartire, data la somiglianza appunto, con il lat. sib-ĭn-a(m), lat. sub-ĭna-a(m) ‘spiedo illirico da caccia’, gr. moder. soúbla ‘spiedo’.   Ora questi termini per ‘spiedo’, il quale non è in fondo che una punta,  possono essersi sviluppati certamente da una base su-, si-, se- coincidente con quella di lat. su-ĕre ‘cucire’, ammesso però che essa indicasse un ‘pungere’, ma nel contempo hanno mantenuto autonomamente il loro significato originario di ‘punta, protuberanza’.  Di conseguenza è a mio avviso antistorico partire da un significato particolare, specializzato, di ‘cucire’ per arrivare a giustificare anche quei termini che non indicano il ‘cucire’: ecco, la linguistica deve fare un passo verso l’universale e non verso il particolare: il lat. su-ĕre ‘cucire’ doveva forse avere all’origine il significato di ‘pungere’, che così veniva ad allinearsi con quello sottostante a ‘punta, spiedo’.


  Comunque sia, la mia idea è che il lat. sub-ul-a(m) ‘lesina’ non è affatto un diretto derivato dal verbo lat. su-ĕre ‘cucire’, e non va quindi segmentata in su-bul-a(m). La coincidenza casuale col lat. su-ere ‘cucire’ fa sì che il suo significato generico di ‘spiedo, punta’ (come suggeriscono i termini sopra citati) assuma il significato particolare di ‘lesina’.



[1] Cfr. Q. Lucarelli, Biabbà Q-Z, Grafiche Di Censo, Avezzano-AQ, 2003

    

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