Quando ero ragazzino passavo felice delle ore ad osservare un calzolaio
al lavoro vicino a casa. Nel nostro
dialetto di Aielli-Aq, come in tanti altri (visto che il termine ricorre,
sebbene raramente, anche in italiano), la subbia corrisponde all’it. lesina, forse di origine germanica. Ma a Trasacco-Aq[1]
indicava, oltre alla lesina, un
punteruolo (come in italiano) a punta piramidale o quadrata, usato anche dai
calzolai.
Si sa che i linguisti derivano questa voce dal latino su-bul-a(m)
‘lesina’, dal verbo lat. su-ĕre ‘cucire’. Ora, questa
derivazione potrebbe calzare per il significato di ‘lesina’, strumento per
forare e cucire il cuoio, ma sarebbe un
po’ forzata per indicare la subbia, punteruolo usato in genere
per sgrossare le pietre. Si dirà che ciò
si è verificato per estensione partendo
dal significato particolare di ‘lesina’, vista la sua somiglianza con un punteruolo.
Io penso, invece, che il termine su-bul-a(m) non presupponga direttamente il verbo lat. su-ĕre ‘cucire’ ma che abbia molto da spartire, data la
somiglianza appunto, con il lat. sib-ĭn-a(m), lat. sub-ĭna-a(m) ‘spiedo illirico da caccia’, gr. moder. soúbla ‘spiedo’. Ora
questi termini per ‘spiedo’, il quale non è in fondo che una punta,
possono essersi sviluppati certamente da una base su-, si-, se- coincidente con quella di lat. su-ĕre ‘cucire’, ammesso però che essa indicasse un
‘pungere’, ma nel contempo hanno mantenuto autonomamente il loro significato
originario di ‘punta, protuberanza’. Di
conseguenza è a mio avviso antistorico partire da un significato particolare,
specializzato, di ‘cucire’ per arrivare a giustificare anche quei termini che non
indicano il ‘cucire’: ecco, la linguistica deve fare un passo verso
l’universale e non verso il particolare: il lat. su-ĕre ‘cucire’ doveva forse avere all’origine il
significato di ‘pungere’, che così veniva ad allinearsi con quello sottostante a
‘punta, spiedo’.
Comunque sia, la mia idea è che il lat. sub-ul-a(m) ‘lesina’ non è affatto un diretto derivato dal verbo lat. su-ĕre ‘cucire’, e non va quindi segmentata in su-bul-a(m). La coincidenza casuale col
lat. su-ere ‘cucire’ fa sì che il suo
significato generico di ‘spiedo,
punta’ (come suggeriscono i termini sopra citati) assuma il significato particolare di ‘lesina’.
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