Già altra volta ho avuto modo di parlare del nostro dialettale oddìa!
‘oddio!’ che ricorre anche a Trasacco-Aq, a Villetta Barrea-Aq. (udìa!),
ecc. Io sono del parere che esso non è uno storpiamento dell’it. Dio ma l’accusativo del gr. Zéus
‘Zeus, Giove’, come nell’espressione greca nḕ
Dìa ‘sì per Zeus’. Ad
Aielli si incontra anche la forma oddi’! che mi sembra però un’italianizzazione
della precedente; esisteva anche la forma uddé! (la sentivo talvolta da mia
madre) la quale rimanda al lat. deus ‘dio’, nominativo o vocativo.
Il Dìa
quindi non può essere da lat. deu(m)
‘dio’. Inoltre anche la formula di
saluto it. addio!, sempre ad Aielli, era
addìa!, anche se solo per significare la perdita di qualcosa.
Ma c’è di più. Interessantissima è ad Avezzano-Aq l’interiezione oddié![1] (accanto
a oddì’) che non può derivare da fr. Dieu
‘Dio’ in quanto sempre ad Avezzano l’it. Dio
fa normalmente Di’ e non si può
sostenere alla leggera che un’espressione così intima e personale sia stata
mutuata da una lingua straniera[2]. Allora deve per forza trattarsi della forma
che sta dietro il gr. Zéus ‘Giove’< *Diēus, sscr. Dyāus ‘Giove’, e
il lat. Diēs-piter ‘Giove Padre(-piter)’. Il nome Zéus aveva diverse varianti
dialettali anche nel greco, tutte
riconducibili comunque, come del resto il lat. de-u(m)’dio’, alla radice indoeuropea per ‘cielo, giorno’, da cui
anche il lat. di-e(m) ‘giorno, dì’. Molto probabilmente la forma oddié!
è il risultato del troncamento di tutto quello che segue l’accento tonico
nell’invocazione latina oh Dies-piter! > oh Dié-!, come succede quando
si chiama qualcuno, ad esempio o Pié-! (Pietro), o Luì-! (Luigi), o Nè-! (Nestore).
Sulla base dell’avezzanese oddié! ‘oddio!’ si potrebbe anche
supporre una derivazione dell’aiellese- trasaccano oddìa! ’oddìo!’ dalla
forma simile al sanscrito Dyāuș-pitŗ ‘Zeus Padre’ incrociatasi con l’accusativo gr. Dia ‘Zeus,
Giove’. Tutte forme molto simili a quelle latine appena precedenti la fase
storica rappresentata da lat. Iu-ppiter ‘Giove padre’ e lat. Iov-e(m) ‘Giove’, rispettivamente da *Diu-piter e *Diuv-e(m).
Quando si passa da uno strato religioso-culturale ad un altro, non può succedere
mai che il precedente venga completamente cancellato: anche senza accorgercene,
infatti, tratti chiaramente appartenenti alle civiltà anteriori rispuntano
sempre, magari senza dare troppo nell’occhio.
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