A Villavallelonga-Aq nella Marsica la lucciola ha il
caratteristico nome di luccëla-capë-strèlla (lucciola-capistrella). Come si
vede, si ripresenta il cap(p)- di lucë-capp-èlla
‘lucciola’, voce analizzata negli articoli precedenti. Secondo me la componente
–strèlla
non è altro che la radice del termine spagn. e-strella ‘stella’ con una –e- protetica come, ad
esempio, nella parola spagn. e-spina ‘spina’ e in tutte le altre
che cominciano per –s- impura. Il lat. stell-a(m) è una variante della radice Ster che si ritrova nell’ingl. star ‘stella’, ted. Stern
‘stella’. Sono convinto che questa
radice ha molto in comune con il verbo sanscrito stri ‘spargere’ e anche col lat. stern-ĕre ‘stendere, spargere, ecc.’ che al perfetto fa stra-vi ‘io sparsi’. Il concetto di “spargere” è similissimo a
quello di “diffondere” o “irradiare” in riferimento alla luce, la quale, a mio
avviso, è vista dall’uomo onomaturgo come una forza che si eccita, si sveglia, e si diffonde intorno. Sempre
a mio parere, si tratta, insomma, del concetto originario di “forza, spinta,
vita”.
Per la componente –strèlla non è fuori luogo tener
presente l’it. strale dal longobardo strāl ‘freccia’
lituano striela, russo strela, ecc.(con i vari significati di ‘dardo, saetta, folgore’), ted. Strahl
‘raggio luminoso, lampo’ nonché ‘getto d’acqua, zampillo’, sempre dal
significato originario di ‘spinta, spargimento,ecc.’.
E’ assodato quindi che la radice cap-, di cui ho già parlato negli articoli precedenti,
deve avere in questi casi il valore di ‘fuoco, luce’. Esiste nei nostri dialetti la voce capë-fochë che indica l’arnese su cui si poggia la legna
nel camino. Ora, il significato apparente ‘capo del fuoco’ mi sembra alquanto
artificioso ed impreciso: perché i due alari sarebbero dei capi del fuoco? Credo perciò
che il composto fosse all’origine tautologico e che la componente capë- dovesse avere lo stesso
significato di ‘fuoco’, la seconda componente.
Ad un certo punto della sua lunga storia la componente capë-
dovette probabilmente incrociarsi con una radice indicante la ‘pietra’, la
quale in epoche primitive doveva sostituire il moderno alare di metallo. Nel Parco nazionale dell’Aspromonte in
Calabria esiste infatti un famoso monolite chiamato La Cappa. Azzardo l’ipotesi che questo termine
abbia a che fare con l’ebraico cefa ‘pietra’.
In altro articolo avevo supposto che il composto capë-fochë indicasse la ‘cavità’ del focolare. Queste contraddizioni, invece di scoraggiarmi, mi confermano invece che sono diversi i significati di una radice, sviluppatisi da quello genericissimo di fondo.
Nessun commento:
Posta un commento