mercoledì 26 giugno 2019

Il concetto di "anima".


      Il concetto di “anima”

    Non essendo uno studioso di psicologia mi sono accorto solo ora che Jean Piaget, famosissimo psicologo e pedagogista svizzero del secolo scorso, aveva già notato che gli oggetti nominati dai bambini (dai 18 mesi fin verso i 6 anni) sono considerati da essi in possesso di un'anima. La mia ricerca linguistica mi ha portato alla consapevolezza che dietro ogni parola, nel suo fondo originario, giace il concetto di "anima" e simili. A mio avviso allora, il bambino, parlando, non fa altro che riprodurre la fase iniziale del linguaggio, quando l'animale uomo riuscì ad entrare in possesso di quel concetto e ne fece la base del linguaggio: quel concetto, d'altronde, all'alba del pensiero riflesso, non poteva non combaciare con una visione viva della realtà, specchio del che l'animale uomo intuiva al suo interno, segnando così il passaggio dall'animalità inconsapevole alla umanità consapevole.

   Tutte le cose erano animate ma il fatto che esse cominciassero  ad essere espresse con suoni distinti l'uno dall'altro già introduceva quella diversificazione necessaria a distinguere, appunto, un oggetto da un altro nel processo linguistico, altrimenti tutto sarebbe rimasto offuscato nell’unicità di un significato sempre uguale a sé stesso.  

  Quell’unico significato di fondo cominciò a diventare per così dire etimologico (cioè nascosto sotto superfetazioni semantiche successive), dato che un animale chiamato con il suono sco corrispondeva stabilmente, ad esempio, ad uno scoiattolo, mentre un altro animale chiamato con il suono ra corrispondeva stabilmente ad una rana; ora una rana è certamente diversa da uno scoiattolo: questa consapevolezza, insieme alla diversità dei suoni con cui gli animali venivano indicati, cominciava a scalfire il senso  originario di anima  legato a quei suoni e si cominciò a credere che quel suono particolare sco, tra i tanti altri relativi agli altri animali, dovesse la sua ragione di esistere al fatto che indicasse le caratteristiche dello scoiattolo (il suo concetto, insomma) assolutamente peculiari rispetto a quelle di altri animali, e che non indicasse la caratteristica, genericissima  e comune a tutti, tanto da poter diventare sottintesa ed inutile, in un mondo considerato animistico in partenza: cioè l’anima.  Scusate se non sono riuscito ad esprimermi meglio.





Nessun commento:

Posta un commento