sabato 18 luglio 2020

Luco dei Marsi.




    La forma antiquata del toponimo Luco era Jùchë come dice Giovanni  Proia nel bel libro sul dialetto del suo paese[1].  Nei nostri dialetti marsicani, ma anche altrove nel meridione, frequentissime sono le palatalizzazioni della lettera/l/, anche doppia, preceduta o seguita dalle vocali palatine /e/ ed /i/.  Ma non è rara la sua palatalizzazione anche in altre condizioni, talora all’inizio di parola seguita da /u/ come nel luchese jùpë ‘lupo’[2], trasaccano jùma  ‘lucerna’[3], o come aiellese (ma anche altrove) jàccurë ‘funicelle per il basto’ dal lat. laqueol-u(m), diminutivo di lat. laque-u(m) ‘laccio, legame’.

    Si tratta di fenomeno linguistico antichissimo che gli studiosi fanno risalire addirittura al sostrato osco-umbro, antecedente quello latino.  A proposito del sopra indicato Juchë (Luco) c’è da fare, allora, una osservazione di qualche importanza per cercare di chiarire se la sua origine sia latina o non piuttosto anteriore, proveniente dallo strato osco-umbro, appunto. Gli studiosi e archeologi sono certi del toponimo Luc-um perché lo ricavano dall’etnonimo pliniano Luc-enses (Luchesi), una delle ripartizioni del popolo marso il cui centro era appunto Luco.  Ma questa doveva essere la forma latina etimologica del toponimo, non quella che usciva dalla bocca dei parlanti locali che evidentemente era già Juchë, la quale però, come ho detto nell'articolo La dea Angizia, il suo bosco sacro e l'inghiottitoio della Petogna presente in questo blog (29 novembre 2010), non poteva derivare quindi dal lat. luc-um ‘bosco sacro’ ma da una radice che indicava molto probabilmente l’inghiottitoio ora noto come Petogna.  

   Anche per questa via sembra essere dimostrato, quindi, che il lat. Luc-um, nome che indicava etimologicamente il ‘bosco sacro’, era tutt’altra cosa rispetto al nome originario del centro abitato, che si riferiva invece (almeno così mi pare) al vicino inghiottitoio.  La stessa cosa era successa al nome Angitia, forma latina del marso Anxa.



[1] Cfr. G. Proia, La parlata di Luco dei Marsi, Grafiche Cellini Avezzano-Aq, 2006.

[2] Cfr. Proia, cit.

[3] Cfr. Q. Lucarelli, Biabbà F-P, Grafiche Di Censo Avezzano-Aq, 2003.

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