La forma antiquata del toponimo Luco
era Jùchë come dice Giovanni Proia nel bel libro sul dialetto del suo
paese[1]. Nei nostri dialetti marsicani, ma anche
altrove nel meridione, frequentissime sono le palatalizzazioni della lettera/l/,
anche doppia, preceduta o seguita dalle vocali palatine /e/ ed /i/. Ma non è rara la sua palatalizzazione anche
in altre condizioni, talora all’inizio di parola seguita da /u/ come nel luchese
jùpë
‘lupo’[2], trasaccano jùma ‘lucerna’[3],
o come aiellese (ma anche altrove) jàccurë ‘funicelle per il basto’
dal lat. laqueol-u(m),
diminutivo di lat. laque-u(m) ‘laccio,
legame’.
Si
tratta di fenomeno linguistico antichissimo che gli studiosi fanno risalire
addirittura al sostrato osco-umbro, antecedente quello latino. A proposito del sopra indicato Juchë (Luco) c’è da fare, allora, una
osservazione di qualche importanza per cercare di chiarire se la sua origine
sia latina o non piuttosto anteriore, proveniente dallo strato osco-umbro,
appunto. Gli studiosi e archeologi sono certi del toponimo Luc-um perché lo ricavano dall’etnonimo pliniano Luc-enses (Luchesi), una delle ripartizioni del popolo marso il cui
centro era appunto Luco. Ma questa doveva essere la forma latina etimologica
del toponimo, non quella che usciva dalla bocca dei parlanti locali che
evidentemente era già Juchë, la quale però, come ho detto
nell'articolo La dea Angizia, il suo bosco sacro e l'inghiottitoio della Petogna presente in questo blog (29 novembre 2010), non poteva derivare quindi dal lat. luc-um ‘bosco sacro’ ma da una radice che indicava molto probabilmente
l’inghiottitoio ora noto come Petogna.
Anche per questa via sembra essere
dimostrato, quindi, che il lat. Luc-um, nome che indicava etimologicamente il ‘bosco sacro’, era
tutt’altra cosa rispetto al nome originario del centro abitato, che si riferiva
invece (almeno così mi pare) al vicino inghiottitoio. La stessa cosa era successa al nome Angitia,
forma latina del marso Anxa.
[1] Cfr. G.
Proia, La parlata di Luco dei Marsi,
Grafiche Cellini Avezzano-Aq, 2006.
[2] Cfr.
Proia, cit.
[3] Cfr. Q.
Lucarelli, Biabbà F-P, Grafiche Di
Censo Avezzano-Aq, 2003.
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