“Cròjë” ‘porgere’, un’altra parola
interessante del dialetto d’Aielli
Stavo rimuginando da alcuni giorni su questa voce cròjë ‘porgere’, che
significa anche ‘porgo’ del presente indicativo, e non riuscivo a trovarne una
spiegazione. Faccio notare che non ho
trovata la parola nei miei pochi vocabolarietti dialettali, ma essa dovrebbe apparire senz’altro in qualche
altra parlata vicina o lontana. Finalmente l’altro verbo aiellese accrojë-së ‘accorgersi’ mi ha messo sulla
strada giusta.
Ora,
l’it. accorgersi deriva dal lat. volg. *ad-corrig-ĕre, composto
dalla prep. ad- ‘a, verso’ e corrig-ĕre
col significato di ‘raddrizzare’ e di ‘correggere, emendare,
riparare’. La radice è quella di lat. reg-ĕre ‘reggere, dirigere, guidare’ che
indica il movimento (in linea
retta). Ma questo significato come può
essere messo in rapporto con quello di aiellese cròjë ‘porgere’? Ebbene,
il porgere non è che un tendere, protendere e, detto
familiarmente, un allungare qualcosa a
qualcuno magari a portata di mano: dunque siamo
nell’ambito di un movimento. E si è verificato che il lat. corrig-ĕre ha assunto, nella rispettiva voce
aiellese, il significato di lat. por-rig-ĕre ‘porgere, tendere,
protendere, allungare, ecc.’, verbo col prefisso por-, alternante con pro,
per.
Normalmente la desinenza infinitiva –ĕre
della III coniugazione latina in dialetto cade.
E’
di notevole importanza notare che la forma dell’aiellese cròjë ‘porgere, porgo’
< *crog-ĕre (per
metatesi) < *corg-ĕre< corrig-ĕre (come lat. surg-ĕre ‘sorgere’ < *sub-rig-ĕre) presuppone la pronuncia
velare della lettera –g-
come quella del latino classico e certamente non del latino tardo. Pronuncia che si riscontra, ad esempio, anche
nel nome locale del mio paese di Aielli che suona Aéjjë, non Ajéjjë
come dicono a Cerchio e altrove. Nel dialetto di Aielli la consonante –g- cade, in genere senza lasciare tracce (tranne
qualche eccezione come in questo caso dove ha dato –j-, in jélë
‘gelo’ < lat. gelu in posizione iniziale, e in adòjë ‘accumulare’<
lat. ad-aug-ēre ’aumentare, accrescere’) quando è tra due vocali, come
in fraula
‘fragola’ <lat. frag-ul-a(m) e téula
‘tegola’<lat. teg-ul-a(m). La
pronuncia aiellese di questa parola e di qualche altra si può dire che è quella
del latino classico, per cui a mio parere è giustissimo quello che il compianto
Mario Alinei sosteneva sull’antichità delle forme dialettali, che bisogna
considerare anteriori o almeno coeve di quelle del latino classico.
Una
notazione toponomastica: le varie Fonte Regina (una si trova anche a Cerchio-Aq) presumibilmente debbono il loro
nome non a questa o quella fantasiosa regina né all’abbondanza eventuale delle
acque ma semplicemente a questa radice che in tedesco ha dato Regen
‘pioggia’ nonché il verbo reg-en ‘muovere, mettere in moto, eccitare’.
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