domenica 12 aprile 2020

Rio Caporitorto.


        

 

   Credere ai significati di superficie dei toponimi è, secondo me, operazione paragonabile, nella stragrande maggioranza delle volte, a quella di un buco nell’acqua. I toponimi sono abbarbicati saldamente al terreno, molto spesso da decine di migliaia di anni,  e certamente possono continuare a dormire sonni tranquillissimi senza essere disturbati se chi ne cerca l’origine e il significato si comporta come se quei nomi fossero stati imposti solo  qualche tempo fa, anche solo due millenni fa.

    Lo mostra, a mio avviso, il caso che sottopongo alla considerazione di tutti. Esiste a Rocca di Mezzo-Aq un ruscello che porta il nome di Rio Caporitorto. Stando al significato che a prima vista  si può desumere dall’idronimo, il corso d’acqua dovrebbe mostrare una parte superiore (prossima alla sorgente indicata da Capo-) curvata e rigirata non so in quale modo.  Ma appena si comincia a riflettere un po’ più a fondo, senza nemmeno fare, per così dire, un esame autoptico  di controllo, si riesce a capire che la prima componente di –ri-torto doveva essere in tempi anche non molto lontani un –rio (parola che, ad esempio, nel dialetto di Aielli suona proprio ri) e che quindi la componente –torto dovrebbe indicare un corso non in linea retta del ruscello. Esiste, sempre a Rocca di Mezzo, il rio Cav-otto per il cui secondo elemento penserei alla radice di umbro  ut-ur ‘acqua’ ingl. wat-er ‘acqua’. Numerosi sono in Italia i Rio Torto, solitamente spiegati in questo modo: ma nessuno riflette che pochissimi saranno i corsi d’acqua, almeno dalle nostre parti, che sfilano dritti verso un torrente, un fiume, un lago o un mare.  Allora anche qui bisogna pensare ad una radice antica o antichissima, presente ad esempio, nell’idronimo svizzero Turt-männa la cui prima componente forse richiama il germanico *trott-on ‘correre’ come l’it. trottare, ted. tret-en ‘camminare’[1].  Credo che possa tagliare la testa al toro il Rio del Ritorto, un affluente del torrente Letimbro in Liguria.

  Anche la componente Capo- quindi, non dovrebbe far riferimento al capo, in quanto ‘scaturigine, sorgente’ come nell’espressione capo d’acqua che di solito indica una sorgente, ma a tutto il ruscello, in quanto corso (d’acqua). E qui torna a fagiolo quanto dicevo a proposito del significato di capo- nel termine capo-scala (cfr. articolo presente anche nel mio blog =aprile 2020) dove esso indica tautologicamente, sempre a mio parere, il movimento della scala.  Entro questa visione  delle cose non dovrebbe suonare un’enormità l’accostare capo- persino al giapponese kawa, gawa ‘fiume’.  

   Cap-equa è il nome di una sorgente in quel di Cappa-docia-Aq., paese alle sorgenti del fiume Liri.  L’elemento –equa equivarrà al lat. aqu-a(m) ‘acqua’, mentre -docia richiamerà l’it. doccia, tosc. doccia ‘sorgente’, ecc. Naturalmente l’idronimo, passato ad indicare l’agglomerato urbano formatosi nei pressi, ha subito l’inevitabile influsso del noto nome geografico antico Cappadocia, una regione dell’Asia Minore.  Dal libro delle Decime ecclesiastiche del sec. XIV risultano denominazioni del paese come castri Cappa-docii e Capa-dotia.  Trattandosi di toponimo antico e stante la presenza nelle vicinanze dell’idronimo citato Cap-equa, la derivazione fatta da C. Marcato[2] secondo la quale il toponimo avrebbe origine certamente da un antroponimo (soprannome o cognome) rispondente all’abruzzese cappodòzie ‘capo, principale di mala compagnia’ registrato dal vocabolario del Finamore,  è da considerare per lo meno azzardata.  Piuttosto farei notare che il significato d’origine del termine aiellese-abruzzese capës-dozië (di cui ho parlato in un articolo del novembre 2019 del mio blog) doveva essere semplicemente ‘capo’ se a San Demetrio nei Vestini–Aq. esso viene riferito al santo protettore del paese.

   Cap-érnë è il nome di una fonte alpestre di Aielli-Aq il cui secondo elemento deve avere a che fare con la radice del fiume Arno[3], fatta risalire ad una base *arna (letto incavato di fiume) o ad una base *er-, *or- (mettere in movimento, agitare), con vari riscontri in Italia, Francia e Svizzera.     

  Che sornioni i toponimi! 



[1]  Per una disamina più approfondita di questa radice trot- si veda il mio articolo Etimologia  di it.torrente presente nel mio blog pietromaccallini.blogspot.com (giugno 2009).

[2] Cfr. Aa.Vv. Dizionario di Toponomastica, UTET, Torino 1997.

 

[3] Cfr. Aa.Vv. cit..                        




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