Nei suoi Modi di dire della lingua italiana (1969) Carlo Lapucci spiega
l’espressione in questo modo: sdilinquirsi,
compiacersi, godere assai di una cosa, al punto quasi di ‘liquefarsi’.
Ora, per cominciare a comprendere la derivazione di questa locuzione
abbastanza diffusa, bisogna secondo me iniziare col notare che esistevano nella
lingua italiana antiche espressioni simili con lo stesso identico significato, come
il semplice andare in brodetto oppure
andare in guazzetto[1]. Come si è potuto arrivare, allora,
all’espressione andare in brodo di
giuggiole se questi frutti della pianta del giuggiolo non vengono adoperati
per formare alcun brodo? C’è in verità
un liquore noto come brodo di giuggiole
ma il suo nome sarà derivato dalla preesistente locuzione e non viceversa.
Tutti suppongono che la detta
locuzione sia in realtà un derivato di quella toscana andare in brodo di succiole. Quest’ultime sono le castagne lesse, le quali
vengono usate anche per fare un brodo. Il termine giuggiole si sarebbe sostituito a succiole per via di una certa assonanza tra i due e anche
perché le giuggiole sono frutti dolci
per marmellate e conserve, quindi in armonia col significato dell’espressione.
A me sembra, però, che sia le toscane succiole, sia le italiane giuggiole siano state attratte, per così
dire, nell’ambito dell’espressione originaria più breve, che già di per sé aveva il significato di sdilinquirsi, andare in
sollucchero oppure in brodo di
giuggiole, per il semplice motivo che esse, in questo contesto, erano due
reinterpretazioni di un precedente termine latino o tardo-latino uguale o
simile ai latini ius-cul-u(m)
‘brodetto, intingolo’ e ius-cell-u(m) ‘intingolo, salsa’, due diminutivi di lat. ius,
iuris ‘brodo’. Da ius-cell-u(m) si sarà avuta nel parlato la trafila giuscello> giuggèllo (per assimilazione e raddoppiamento della sillaba
pretonica)> giùggelo (per influsso
dell’accento di lat. ius-cŭl-um)> giuggiola (per incrocio con questo termine, proveniente dal tardo
greco zizoulá).
Ribadisco, insomma, che sia il termine toscano succiole sia quello italiano giuggiole
sembrano essere stati introdotti nelle rispettive locuzioni, perché in antico, magari
già nel latino parlato, evidentemente esistevano, prima delle espressioni andare in brodetto oppure andare in guazzetto, espressioni
esattamente equivalenti di questo tipo: ire
in ius-culu(m) o ire in ius-cell-u(m)
‘andare in brodetto o guazzetto’, da cui quelle italiane sembrano essere state
addirittura tradotte.
Come
in tanti altri casi, anche qui si verifica che la presenza di alcuni termini in certe
espressioni non è dovuta solo a generici rapporti con i significati di quelle
espressioni, ma alla esistenza, sotto quei termini, di specifiche parole
indicanti significati direttamente in esse coinvolti, tanto da costituire spesso
una ripetizione tautologica degli stessi.
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