Nell’articolo precedente ho dimenticato di accennare alla possible connessione della radice spir- di spir-ito
anche ad un significato di ‘fonte, sorgente’ come credo sia mostrato ,ad
esempio, da Fonte Spirito di Arsoli-Rm.
Del resto è lampante la somiglianza con termini inglesi quali spirt,
spurt ‘zampillo, getto’ collegabili con la
radice di inglese arcaico sprout
’spruzzare’ nonché con ingl. sprout ‘germoglio, getto’.
Abbiamo visto, sempre nell’articolo precedente, lo stretto rapporto tra
la radice di ingl. spear ‘lancia’ e ingl.
spear
‘raggio di sole’, fenomeno che secondo i linguisti avviene perché un raggio (di luce) assomiglia a una
bacchetta, stelo, palo. Chissà perché
non sarebbe accettabile l’inverso, cioè che una bacchetta assomigli ad un
raggio di luce. Insomma in questo rapporto
di somiglianza, che del resto non si può negare, la bacchetta verrebbe prima
della luce e dei suoi raggi. La bacchetta è qualcosa, forse si pensa, di più concreto, palpabile rispetto
al raggio di luce, suo significato figurato.
Sì, ma anche il raggio di luce è qualcosa di concreto, tanto è vero che scotta talora, oltre ad illuminare.
A parte la considerazione che in realtà la distinzione tra nome astratto
e concreto è piuttosto scolastica, dato che in verità ogni parola della Lingua
rappresenta il concetto che di una
cosa, di un fenomeno, di una condizione abbiamo nella nostra testa e quindi
dovrebbe considerarsi astratto: in altri termini la parola non indica la cosa
in sé, ma il riflesso che ne abbiamo nella mente.
Io sono del parere che non si può affatto sostenere che un
concetto come “bacchetta, stelo, tronco” venga prima di quello considerato,
nella pratica di ogni lingua, come generato da esso per via figurata. Per me, come ho detto qualche altra volta, la
parola latina radiu-u(m), ad
esempio, significava già all’origine ‘la forza’ che fa crescere uno stelo, un
ramo, una pianta, di pari grado rispetto alla ‘forza’ che fa brillare una luce un fuoco, una
stella. L’uomo primitivo non vedeva un albero nelle sue varie caratteristiche
concrete ma ne individuava questa ‘forza’, di per sé astratta rispetto a quelle,
e quindi non aveva bisogno di trasferire quest’astrattezza alla luce di per sè
già molto più astratta dell’albero. Direi che egli, nel nominare i concetti e
le cose ‘astratte’ si trovava perfettamente a suo agio. Se in una lingua il termine per palo e raggio di sole coincide, la spiegazione non può stare nella
dipendenza dell’uno dall’altro, ma,
semmai, nella coincidenza dei loro significati d’origine. Siccome, poi, la somiglianza tra la bacchetta e il raggio di sole è abbastanza evidente anche esteriormente (non solo concettualmente) si dà il caso che
molte lingue (forse tutte?) conservano termini unici per ambo le cose: per
intenderci, è molto più difficile che una radice che in una lingua esprime il
concetto di raggio di sole
contemporaneamente esprima, non so, quello di gallina.
Un’altra
parola interessante in questo senso è il ted. Strahl ‘raggio, lampo,
folgore’ ma anche ‘getto d’acqua, zampillo’.
Conosciamo l’it. strale, probabilmente
dal longobardo, che corrisponde all’ant. slavo
strela ‘freccia’, serbo strijela ‘freccia’.
Anche se in tedesco, che io sappia, non
esiste un significato di ‘bacchetta, palo, asta’ della parola Strahl
sta di fatto che una freccia ha la forma di una bacchetta appuntita.
Interessante, a mio avviso, è lo spagn.
e-strella ‘stella’ che i linguisti derivano dal
lat. stell-a(m) ‘stella’ ma io non vedo come, data
la difficoltà della lettera /r/ in più
nella parola spagnola. La /e/ iniziale è prostetica: in spagnolo non esistono
termini inizianti in /s/ impura. A me pare chiaro che il termine derivi da una
forma *strel- della stessa
radice di ted. Strahl nel significato di ‘raggio di luce’. E’ altrettanto chiaro che l’incrocio con il
lat. stell-a(m) ha causato la specializzazione del
significato generico di ‘raggio luminoso’ in quello di ‘stella’
In spagn. il verbo e-strell-ar significa ‘scagliare,
lanciare’: ritorna l’idea della “lancia”, cioè di “asta” che è assente nel tedesco, come visto. Ma non è tutto. E-strell-ar significa
anche ‘friggere’, e così richiama l’idea di “fiamma” che se ne sta appena appena nascosta sotto il
significato di ted. Strahl ‘raggio luminoso’.
Chiudendo, osservo che il ted. Strahl è fatto derivare,
giustamente, d una radice stra- che è
quella di ted. streu-en ‘spargere,
spandere’, la quale riporta ad un significato generico non ancora molto
specializzato nei vari sensi di raggio, asta, zampillo. Basta cercare in
internet per incontrate il nome di una fonte che suona Strahl-brunnen ‘fonte Strahl’ in cui Strahl- doveva avere
tautologicamente lo stesso significato di Brunnen
‘fonte, sorgente’ come nel termine ted. Spring-quelle ‘fontana’ in cui Quelle
vale ’fonte, sorgente’ e Spring- ugualmente ‘fonte, sorgente’ anche se in tedesco
c’è solo il verbo spring-en ‘saltare, esplodere’, mentre in
inglese spring vale sia ‘salto’ che ‘sorgente, fonte’. Il termine, però, tende inevitabilmente a specializzarsi in ‘ fonte a getto’. Ma c’è
anche il verbo ted. ent-bring-en (composto
dal prefisso insep. ent-) che vale solo ‘sorgere, scaturire’ . Amen.
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