lunedì 22 giugno 2020

Catrafosso 'burrone'.


                                   

  Nell’articolo precedente Catherinewheel e i suoi vari significati, presente nel mio blog (19 giugno 2020), abbiamo dato alla radice catr-, catera anche il valore di ‘cavità, rotondità’ e quindi anche di ‘fosso, burrone’ come nella parola in epigrafe composta di due membri tautologici.  Questo fatto mi offre l’occasione di fare alcune riflessioni generali di qualche importanza.

   Nella suddetta parola la componente catra- è a mio parere equivalente al latino quadr-u(m) ‘quadro’, oggetto di forma quadrata o anche rettangolare.  E come mai è possibile ciò? Cominciamo col riflettere che la radice di lat. quattuor ‘quattro’ non indica di per sé qualcosa di quadrato, ma semplicemente una precisa quantità numerica riferibile a qualsiasi cosa, diversa da tutte le altre quantità numeriche.  Se pensiamo al significato di it. quadro ‘pittura quadrata o rettangolare’ può saltarci all’occhio che esso, con la sua cornice, è sostanzialmente un’intelaiatura, la cornice, che gira intorno a ciò che essa contiene, il dipinto: un quadrato, in effetti, può essere considerato anch’esso una rotondità anche se certamente non perfetta.  Ma gran parte di questa differenziazione alquanto stridente, tra una rotondità e un quadro o quadrato è dovuta, se ci si riflette, al fatto che la geometria si è appropriata di questi termini, compreso quello di rotondità, cerchio, sfera, e ne ha fatto le figure tra loro distinte che conosciamo.  Sicchè i significati primordiali legati ad esse sono scomparsi. La Lingua, l’ho mostrato diverse volte, procede per generalia e generalissima e quindi, come ho mostrato tempo fa, se deve nominare una pietra o un sasso usa, come a Lecce dei Marsi, il termine pall-ùttë, derivato da palla o anche abruzzese pall-èndë e simili, che talora naturalmente potevano indicare anche le pietre più o meno rotondeggianti, ma non necessariamente.  In abruzzese, ad esempio, pallë[1] indica la normale ‘palla’ ma anche la piastrella nel gioco del sussi, la quale era solitamente di forma quadrangolare o comunque poligonale, avvicinandosi così ad una figura piatta e tondeggiante, ma non ad una palla. Il fatto linguistico profondo è che un oggetto piatto e poligonale si avvicina all’idea di “rotondità”, tanto più  quanto più numerosi sono i lati di un poligono.  Ma c’è poco da fare, noi non riusciamo ora a liberarci dei significati precisi di certi nomi geometrici, profondamente inculcati nella nostra mente, ma l’uomo primordiale onomaturgo vedeva soprattutto una massa in questi casi come abbiamo  visto, in altro articolo, per il lat. turb-a(m) ‘folla, moltitudine’ che in questo caso ha il valore di massa disordinata e sembra di aver perso il suo valore originario di ‘turbine, rotondità’. 

      Ciò premesso,  e confortato dalla presenza di catra- in catra- fossë ‘burrone’  che ripete il significato archetipico di ‘cavità’ del membro fossë ‘fosso’,  sono  spinto a pensare che la radice di lat. quadr-u(m) ‘oggetto quadrato’ indicasse una rotondità, all’origine. Una rotondità i cui bordi reali o ideali, composti di linee comunque interconnesse tra loro, formavano appunto un’intelaiatura, cioè una struttura, un insieme  di parti interconnesse. Il verbo centro-meridionale in-quart-arsi ‘ingrossare, ingrassare, irrobustirsi’ rende bene l’idea della “rotondità” di cui parlo. 

     Questo concetto arriva, secondo me, a riguardare quello di lat. quadr-ig-a(m) ‘quadriglia di cavalli, carro a quattro cavalli’ di cui ho parato nell’articolo La chitarra per maccheroni[…] presente nel mio blog pietromaccallini.blogspot.com (21 aprile 2015).  Ora è bene che mi fermi qui. Sottolineo solo che, per l’etimo di catra-fosso, i linguisti mi sembrano annaspare, parlando di prefisso cata- di origine greca con l’aggiunta di –r-, o con sovrapposizione di tra. Bah!



[1] Cfr. D. Bielli, Vocabolario abruzzese, A.Polla editore, Cerchio-Aq,  2004.

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