Nella sua bella opera Toponomastica
del comune di Opi-Aq. lo studioso Davide Boccia dà la seguente spiegazione
dell’idronimo in epigrafe ricadente sul territorio comunale di Pescasseroli-Aq: “Questo
toponimo potrebbe contenere al proprio interno il soprannome di una persona
legata in qualche modo a tale località, probabilmente poiché proprietaria di un
appezzamento di terreno posto in prossimità della sorgente in questione”.
L’autore Davide Boccia è persona molto meticolosa e molto addentro ai
fenomeni linguistici dialettali: appassionato, preciso, puntuale. Ma questo
tipo di esegesi di un toponimo, che ricorre abbastanza spesso nell’opera, ne
rivela, a mio avviso, una tendenza, piuttosto negativa, a sistemare su un piano di contemporaneità, o
quasi, entità toponimiche le quali, essendo per così dire abbarbicate sul
terreno debbono di conseguenza risalire, in gran parte, ad epoche veramente
immemorabili, oltre il limite stabilito dal latino, in fondo abbastanza vicino
a noi.
Ora questa sua spiegazione mi pare una mera ipotesi basata su nulla,
tranne la sua pur legittima volontà di dare una indicazione purchessia, per
quanto improbabile, diciamo così, al 98-99 percento. A me
pare che l’idronimo, invece, si presti a considerazioni, sebbene non
completamente dimostrabili, almeno capaci di strappare qualche realistico consenso
in quanto tratte dalla stessa natura dell’idronimo, senza ricorrere a
motivazioni esterne.
Credo di non formulare una mera supposizione se faccio notare che il
nome della fonte pare presentare la stessa radice di it. sorg-ente, il quale evidentemente ci perviene da una forma volgare
latina *surg-ent-e(m), dato
che nel latino classico il sostantivo normale per ‘sorgente’ era. font-e(m) o anche, al plur., sali-ent-es ‘fontane, zampilli’. Come aggettivo surg-ent-e(m) poteva accompagnarsi a sostantivi come font-e(m) ‘fonte’ o altri. In francese si ha addirittura la forma source
‘sorgente, fonte’, termine radicale senza suffisso, come nell’ingl. surge
‘ondata, flusso’. Ognuno ricorda
le petrarchesche acque del fiume Sorga in Provenza che ispirarono al
poeta la grande poesia di Chiare, fresche
e dolci acque. Non esprimo solo un
pio desiderio se dico che, andando a spulciare nella toponomastica dei vari
comuni italiani e stranieri, quasi sicuramente si incontreranno altri idronimi
simili: esso è composto quindi, presumibilmente, di radice diffusa in lungo e
in largo e non può finire ad indicare solo il soprannome di qualcuno che
possegga un terreno nei pressi di una sorgente di tal nome, che pure si potrebbe
verificare, ma che non può fare storia.
Nei nostri dialetti si incontra la voce suri-èndë < lat. *surg-ent-e(m) ‘sorgente’ che però, come ho detto, in latino classico non
compare. Ad Aielli è solo un toponimo femm. plur. Le Suri-èndë. Eppure
il termine doveva esistere senz’altro, e lo si desume proprio dalla forma
dialettale, la quale presume una velare sonora /g/ che tra vocali solitamente scompare senza lasciare traccia, in
altri casi, come in questo, si trasforma nel suono vocalico /i/.
La parola doveva essere già presente ben in profondità nella storia del
latino, prima che la velare /g/ assumesse un suono palatino
dinanzi alla vocale /e/. Il verbo lat. surg-ĕre ‘alzarsi, sorgere’ è spiegato come composto dalla prepos. sub
‘sotto, da sotto’ + il verbo reg-ĕre ‘dirigere, reggere, guidare’ (infatti si ha anche la forma sub-rig-ĕre
al posto di surg-ĕre) ma non è escluso,
a mio parere, che almeno nel significato di ‘sorgere, scaturire’ esso
reinterpreti una radice prelatina per ‘sgorgare, sorgere’.
Per rendersi conto, poi, che in questi tipi di idronimi il membro -ente non era la desinenza del participio presente
dei verbi relativi, bisogna sorbirsi l’articolo Etimologia di it. “torrente”(giugno 2009) presente nel mio blog
pietromaccallini.blogspot.com. Per ora
dico solo che esiste, ad esempio, l’idronimo Ente relativo ad un torrente della Toscana meridionale.
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