martedì 15 giugno 2021

Abbottare.

 

                                

Il verbo è centro-meridionale, ne parlo perché l’ho incontrato nell’articolo precedente e soprattutto perché i vocabolari ne danno un etimo che mi ha fatto mettere le mani nei capelli, quei pochi che mi sono rimasti.

    Il suo significato è, come abbiamo visto, ‘gonfiare, far diventare gonfio’, anche se talora acquisisce un significato più particolare, e cioè ‘far diventare gonfio a forza di botte’: è bastato questo perché il vocabolario del De Mauro considerasse la bòtta (colpo) l’origine del verbo.  Addirittura il vocabolario Treccani in rete, pensa che all’origine ci sia invece il termine toscano botta ‘rospo’, sicchè il suo significato di partenza sarebbe ‘diventare gonfio come una botta’.  Ma, vivaddio!, nell’articolo precedente abbiamo visto che la radice bot- vale di per sé ‘rigonfiamento’ senza alcun riferimento diretto né alla botta ‘colpo’, né alla botta (rospo), né alla botte, termine che pure deriva dalla stessa radice.  

    A Luco dei Marsi botta-ùttë, con radice raddoppiata, significa ‘persona o cosa rigonfia’, un significato genericissimo senza nessun accenno ad animali, rospi, uomini, a bόtti o a bòtte.

    L’it. obsoleto bottare (dal francone bot-an ‘spingere, battere’ attraverso il francese)  vale ‘spingere, percuotere, bussare, battere’ e secondo me ha a che fare con la nostra radice, perché il gonfiar(si), l’ingrossar(si)  sono dovuti ad una forza che ‘spinge, preme, gonfia’.  Come pure l’it. buttare, dal gotico baut-an nei due sensi di ‘gettare’ e ‘germogliare’: perché il punto dove sta per spuntare una gemma si gonfia ed ingrossa. Ed è per questo che il termine può essere sostituito da quello di bott-one, una rotondità e un rigonfiamento nei suoi due sensi. 

    Come si può vedere i significati iniziali delle radici non sono mai specifici ma generici, anche molto. Pertanto  avevo ben ragione di mettermi le mani nei capelli.

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