Il verbo è centro-meridionale, ne
parlo perché l’ho incontrato nell’articolo precedente e soprattutto perché i
vocabolari ne danno un etimo che mi ha fatto mettere le mani nei capelli, quei
pochi che mi sono rimasti.
Il suo significato è, come abbiamo visto, ‘gonfiare, far diventare
gonfio’, anche se talora acquisisce un significato più particolare, e cioè ‘far
diventare gonfio a forza di botte’: è bastato questo perché il vocabolario del
De Mauro considerasse la bòtta (colpo) l’origine del
verbo. Addirittura il vocabolario
Treccani in rete, pensa che all’origine ci sia invece il termine toscano botta
‘rospo’, sicchè il suo significato di partenza sarebbe ‘diventare gonfio
come una botta’. Ma, vivaddio!,
nell’articolo precedente abbiamo visto che la radice bot- vale di per sé
‘rigonfiamento’ senza alcun riferimento diretto né alla botta ‘colpo’, né alla botta
(rospo), né alla botte, termine che
pure deriva dalla stessa radice.
A Luco dei Marsi botta-ùttë, con radice raddoppiata,
significa ‘persona o cosa rigonfia’, un significato genericissimo senza nessun
accenno ad animali, rospi, uomini, a bόtti o a bòtte.
L’it. obsoleto bottare (dal
francone bot-an ‘spingere,
battere’ attraverso il francese) vale ‘spingere,
percuotere, bussare, battere’ e secondo me ha a che fare con la nostra radice, perché
il gonfiar(si), l’ingrossar(si) sono dovuti
ad una forza che ‘spinge, preme, gonfia’.
Come pure l’it. buttare, dal gotico baut-an nei due sensi di ‘gettare’ e ‘germogliare’:
perché il punto dove sta per spuntare una gemma si gonfia ed ingrossa. Ed è
per questo che il termine può essere sostituito da quello di bott-one, una rotondità e un rigonfiamento
nei suoi due sensi.
Come si può vedere i significati iniziali delle radici non sono mai
specifici ma generici, anche molto. Pertanto avevo ben ragione di mettermi le mani nei
capelli.
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