lunedì 6 maggio 2019

Il curioso modo di dire francese "tomber les quatre fers en l’air.



La locuzione del titolo significa ‘andare a gambe all’aria’, cioè cadere in malo modo rovesciandosi, con le gambe in aria. Letteralmente sarebbero quattro ferri a stagliarsi nell’aria i quali dovrebbero quindi alludere, con metafora un po’ infelice, ai quattro arti, presumibilmente dell’uomo, cioè le mani e le gambe. 

      C’è chi sostiene che l’immagine, e quindi il modo di dire, sia stata tratta da quella di un cavallo o altro quadrupede rovesciatosi con la schiena a terra e le zampe in aria, indicate  metonimicamente dai quattro ferri di cavallo saldati ai suoi zoccoli; ma questa immagine a me pare eccessivamente pignolesca e ad hoc, come quella di chi si soffermi a notare un dettaglio poco evidente in una scena in cui invece campeggia il corpo dell’animale e le sue zampe, magari agitantisi nell’aria.
 
     C’è anche chi, più pignolescamente ancora, spiega che i quattro ferri sarebbero le quattro piastre di metallo applicate, sulla punta e sul tallone, ai due zoccoli di legno dei contadini di un tempo, per evitare che si consumassero troppo facilmente. 

     A me pare che i ferri, in questo caso, dovessero indicare i quattro arti dell’uomo, con termine antichissimo che poteva risalire anche alla preistoria, rimasto incastrato nel modo di dire tradizionale, mentre nel normale lessico della lingua esso scompariva.  Un indizio, a mio avviso, è rappresentato da toponimi come Capo Ferro (Sardegna settentrionale), Capo Ferr-ato (Sardegna meridionale), Capo di Ferro sulla costa dell’Algeria.  Un Capo geografico è infatti assimilabile ad una punta, una protuberanza, una estremità come quelle che costituiscono le membra del corpo umano.  In francese il termine fer significa anche ‘punta (di picca o lancia)’. Si fa subito a controbattere, però, che questo significato deriva dal fatto che la punta di queste antiche armi era di metallo.  Anche se i citati toponimi, essendo presumibilmente antichissimi, depongono a favore della considerazione che il significato di ‘punta’ del termine ferro doveva esistere già quando il metallo era di là dall’essere scoperto.

   Ora, in inglese ricorre un’espressione simile che dovrebbe tagliare la testa al toro; essa è on all fours ‘a quattro zampe, carponi, letteralmente ‘su tutti e quattro (gli arti)’. Si nota subito la forte assonanza tra il fr. fers ‘ferri’ e l’ingl. fours ‘quattro’.  Però, qualcosa di irregolare e disturbante c’è: come mai l’ingl. four ‘quattro’ in questo caso prende la /s/ del plurale diventando four-s? I numeri cardinali restano invariati, indicando  essi per così dire  di per sé più cose, tranne l’uno.  L’espressione a coach and four, ad esempio, vale ‘un tiro (carrozza) a quattro’; i modi di dire tutti e tre, quattro ecc.  si rendono in inglese con all three, four, ecc.    senza segno di plurale. Allora bisogna dedurre che il fours irregolare, in questa espressione non indicasse inizialmente il numero quattro ma, come il francese fers, le quattro estremità del corpo umano: esso era un normale sostantivo che prendeva regolarmente la desinenza del plurale. 

    Alt! Ho letto poco fa su un dizionario online che la forma on all fours è apparsa all’inizio del XVIII sec. e inoltre ho appreso che una forma on all four , senza segno del plurale, era presente nel XIV sec.  Nulla di grave: resta sempre probabile che l’espressione sia partita già dall’inizio con il segno del plurale, come ho detto sopra, e che esso sia caduto nel corso dei secoli, vivendo in ambiente ostile una volta scomparso il significato di arto della parola e per analogia con le varie espressioni numeriche simili in cui il plurale non compare.  La forma originaria col plurale fours  avrà vivacchiato per secoli all’ombra di qualche oscuro dialetto, ricomparendo ufficialmente solo all’inizio del ‘700: si dura fatica a pensare che essa sia stata una improvvisa innovazione, realizzatasi tra l’altro  in ambiente del tutto sfavorevole, non essendovi altre espressioni dove compaia il fours plurale.  Inoltre mi pare impossibile che un’espressione di questo tipo si limiti ad indicare solo il numero e non anche le gambe o le zampe. E’ come se noi usassimo  espressioni come camminare su tutti e quattro oppure camminare su tutte e quattro, adatte piuttosto a ingenerare nell’ascoltatore l’idea che si stia camminando sul corpo di quattro persone.

   Una curiosità en passant:  l’it. carp-oni non risale, a mio parere, al lat. carp-ĕre ‘afferrare’, qui nel senso di procedere aggrappandosi al terreno anche con le mani. Essa deve risalire ad un termine antichissimo simile al gr. karp-όs ‘giuntura della mano, palma’, venendo quindi a significare direttamente il muoversi con le mani (e i piedi), come fanno i bimbi ancora incapaci di camminare.  Anche qui la parola quindi indicherebbe direttamente le mani, e non il modo di procedere la cui specificazione è in fondo secondaria rispetto a quella delle mani.


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