Mendico
Il
DELI (Dizionatio etimologico della lingua italiana) di Cortelazzo-Zolli chiosa
sotto il rispettivo lemma: “Vc. dotta, lat. mendicu(m),
propr. ‘con un difetto (mendu(m))
fisico’, poi ‘infermo’, quindi ‘povero’, col den. mendicāre e il der. mendicitate(m)”.
Ma, vivaddio! perchè questo modo
tortuoso di arrivare al significato di ‘povero’? Anche il povero
è una persona che ha un difetto, quello dei beni per campare,
come ho mostrato in articoletti precedenti! Il termine difetto (lat. defect-um)
indica essenzialmente il ‘venir meno’, la ‘ mancanza’ di qualsiasi cosa, fisica
o morale. E quindi l’idea di “povero” era già inclusa, ab origine, nella parola
latina mendic-u(m) ‘mendico,
mendicante’ e non ha dovuto attendere, a mio parere, tutta la trafila difetto fisico > infermo > povero
anche se il lat. mend-u(m)’difetto’
pare che sia attestato, nelle sue prime occorrenze, come ‘difetto fisico’. Ma
questo sarebbe secondo me dovuto ad una specializzazione subita dalla parola
nelle lingua latina, parola che d’altronde risulta di etimo oscuro. Nel vocabolario Treccani, infatti, si
registra, con qualche esempio tratto dal Machiavelli e dal Leopardi, il valore estensivo di ‘privo, mancante’ per il
lemma mendico. Ho scritto estensivo in corsivo per marcare il mio
dissenso dal parere espresso nel vocabolario Treccani: non si tratta di
allargamento di significato a partire da quello di ‘mendico’ ma proprio del
significato originario della parola mendico che, a sua volta, aveva subito una specializzazione nel senso di ‘mendicante’
già nel latino. Evidentemente l’altro significato di ‘privo, mancante’, non del
latino ufficiale, era già presente nel
parlato.
E’ quindi la nostra mentalità che si è formata attraverso le continue
specializzazioni delle parole in ogni lingua a farci ricercare possibilmente un
significato particolare all’origine di ogni radice, mentre invece, a mio
modesto avviso, man mano che si va indietro, nella ricerca di un etimo,
bisognerebbe allargare, e di molto, il significato ristretto o specializzato di
una parola. Si tratta di una vera e propria patologia della nostra mente, senza
offesa per nessuno.
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