Di primo acchito ho dato una
spiegazione superficiale dell’espressione marsico-abruzzese, ed oltre, a
bocca a casa che significa ‘proprio davanti a casa’, la prima che mi è
venuta in mente, commettendo l’errore che solitamente rimprovero ai linguisti: quello
di non ricordare il fatto che di solito le parole e le espressioni nascono con
un significato generico per poi specializzarsi, principio fondamentale della
mia linguistica. La spiegazione
‘all’ingresso (della casa), all’imbocco di essa’ è troppo specializzata per
essere vera, in quanto ieri ho addirittura letto, su internet, questo suo uso: a
bocca al fuoco che significa ‘davanti, di fronte al fuoco’.
Il significato generico dell’espressione doveva essere pertanto proprio
‘davanti, contro, di fronte’, senza indicare il luogo. A bocca a casa doveva allora
significare solo ‘davanti, di fronte a casa’ e non ‘all’ingresso della casa’:
tanto è vero che si usa anche l’espressione “a bocca alla porta” la quale
conterrebbe un’inutile ripetizione del concetto di ‘apertura, porta’ incluso già
nel termine “bocca”. L’espressione
quindi aveva all’inizio un significato generico (di fronte, davanti) che,
incrociatosi con quello di “bocca”, non potè fare a meno di specializzarsi in
quello di ‘apertura (della casa): tanto è vero che a Trasacco il solo “abbocca”
significa ‘sull’uscio, poco davanti o dietro l’uscio’. Ma, ripeto, è solo un
significato specializzato causato dall’inevitabile incrocio con “bocca”.
Tanti anni fa (nel 2013) scrissi l’articolo “La grande famiglia di
parole, anche italiane, collegate al ted. biegen
‘piegare’…” (scrivendo questo titolo su internet esce fuori il mio articolo
che è nel mio blog). Sarebbe ora troppo
lungo riferirne anche la sintesi: dico solo che lì sono elencate molte parole con
la radice bog, boc e simili che hanno assunto il significato di
‘spingere, premere’ per cui non è un grande sforzo pensare che nel nostro caso a
bocca a non aveva nulla da spartire col termine bocca ma doveva significare proprio ‘presso’, il quale etimologicamente
vale ‘premuto’, quindi ‘accosto, addosso, adiacente a’, come volevasi
dimostrare.
Ho scoperto proprio ora che a Luco dei Marsi l’espressione abbόcca alla porta significa ‘accanto,
davanti alla porta’ e abbόcca ssa porta significa
‘accosta codesta porta’[1], cioè,
inizialmente, ‘spingi codesta porta’. Spingendo, la si accosta allo stipite
della porta, in posizione di chiusura.
La parola bocca in questo contesto doveva aver avuto un significato come ‘pressione,
contatto, annessione, adiacenza, vicinanza’.
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