A Trasacco-Aq nella Marsica, il termine squëlόcchië, anche sculόcchië[1], indicava la ‘buccia dell’uva’ come
nella voce abruzzese sclòcchië ‘fiocine’,
presente nel vocabolario di Domenico Bielli.
Questo significato a mio parere lega il termine all’ingl. slough
‘pelle di serpente’, medio alto ted. slūch ‘pelle di serpente, calza’.
Nell’articolo
precedente abbiamo parlato dell’inserimento della gutturale –c-
nel verbo dialettale sclucchià, sclocchià ‘ingoiare’
proveniente da una forma germanica *sluck presente nel ted. schluck-en ‘inghiottire’. Anche per l’abruzz. sclòcchië è successa
evidentemente la stessa cosa, ma nelle forme trasaccane sopra citate si è
verificato un successivo inserimento, per così dire eufonico, di un suono
vocalico –u-, onde evitare la successione di tre consonanti nel gruppo scl-.
A
Trasacco il termine serviva anche ad indicare i petali
del papavero o rosolaccio, i quali erano simili a squame della pelle dei serpenti.
C’era
un caratteristico divertimento ottenuto dai ragazzi di Trasacco ma anche di
Aielli ed altrove con i petali del papavero: si poneva il petalo disteso sul
piccolo foro formato dall’indice e pollice congiunti di una mano e su di esso si
batteva col palmo dell’altra mano in modo da generare, con la compressione dell’aria,
un piccolo scoppio. Ad Aielli noi ragazzi facevamo la stessa
cosa, solo che con la parola sclocchjë ci riferivamo solo al rumore o scoppio prodotto. Gli altri significati di ‘petalo di papavero’ e ‘buccia
dell’uva’ erano evidentemente andati perduti: la buccia dell’uva noi la
chiamavamo scrëffùjjë, voce di cui mi
pare di aver parlato in altro articolo diversi anni fa.
Interessantissimo è notare, comunque, che
questo divertimento dei ragazzi di allora, i quali certo non avevano tutte le
possibilità di quelli di oggi, quasi certamente risaliva ai primordi della
nostra civiltà, dato che esso coinvolgeva
vari significati legati alla parola in questione: quelli di buccia, pelle, petalo nonché quello
di colpo, da cui si genera il
significato di scoppio del petalo. Nell’articolo precedente abbiamo visto i
significati del dialettale sclocchià
connesso anche col la radice dell’ingl. slog ‘colpire duro’.
Come
i ragazzi di allora abituati a ricavare i loro divertimenti dal poco che
avevano, così la Lingua è ineguagliabile
nel ricavare molti significati da una stessa radice, dato che ognuna di esse,
sempre a mio parere, potrebbe indicarli tutti.
Ma siccome la Lingua ha bisogno di una certa varietà di significanti per
non divenire incomprensibile, ecco che essa crea una varietà di radici, varietà
che però induce l’uomo a credere che ognuna di esse abbia ricevuto all’origine un
suo significato specifico, attaccato come un’etichetta. Falso.
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